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foto Buzzi
foto Buzzi

Dodici vittorie e dodici sconfitte in trentadue giornate, il Monza si dimostra equilibrato, confermando la sua posizione a metà classifica. La vittoria esterna a La Spezia ipoteca la salvezza e permette di pensare ad altro, distogliendo lo sguardo dall’obiettivo stagionale. I biancorossi giocavano già da tempo con la consapevolezza di una classifica difficilmente ribaltabile. Ora si tratta di trovare motivazioni nuove come: accumulare più punti possibile, oppure pareggiare o addirittura portare in positivo la differenza reti. 

Palladino conferma gli stessi undici che hanno ribaltato la Fiorentina una settimana prima. Nessun turnover, forse qualcosa cambierà con la visita della Roma di mercoledì. 

Strascichi viola 

Sulle teste dei ragazzi di Palladino passano ancora nuvole viola, l’inizio di partita contro lo Spezia lo fa notare. A differenza della Fiorentina i liguri non riescono a cogliere le occasioni regalate dal Monza. 20 minuti ancora con le spalle al muro, il colpo in canna i padroni di casa lo hanno ma sparano a salve. L'occasione più grande arriva al diciottesimo quando un traversone, proveniente da sinistra, viene giocato di sponda da Shomurodov verso Kovalenko. Il centrocampista svirgola, facendo intuire che l’istinto del goal non è il suo forte. Di Gregorio, posizionato bene, ringrazia e manda fuori. Due minuti dopo il vantaggio del Monza prende forma attraverso la quinta rete in campionato di Ciurria. La palla viene veicolata sulla fascia sinistra, Colpani si fa trovare in posizione esterna e scarica per il Fante. Controllo rapido, pochi passi e sinistro in buca d’angolo. Doccia fredda per uno Spezia partito forte e con l’obiettivo di vincere. Il primo tempo scivola via senza troppi sussulti, i biancorossi gestiscono bene il possesso, mentre i padroni di casa non riescono a pungere. 

Ipoteca 

I secondi quarantacinque minuti si giocano sullo stesso filone dei primi, lo Spezia fatica a trovare la porta ed il Monza non preme troppo sull’acceleratore. Dopo dieci minuti dall’inizio della ripresa la squadra di Palladino fa girare bene il pallone in area di rigore avversaria, l’azione si conclude con un pericolo per la porta di Dragowski, causato però da una deviazione di un suo difensore. Il Monza avrebbe potuto gestire meglio la circolazione palla, o per lo meno l’ultimo passaggio. Il pericolo più grande della formazione spezzina arriva da palla da fermo, Esposito calcia una bella punizione che crea qualche grattacapo a Di Gregorio. Nel corso della ripresa spazio a Petagna, il quale vede il campo ancora una volta solamente nel finale di partita. Il numero 37 ha comunque il tempo di costruirsi una bella azione da goal. Peccato per il tocco, difficile, fuori misura, Pessina avrebbe potuto seguire meglio l’azione sfruttando il lavoro del centravanti ex Napoli. L’ipoteca sul match, e la lotta salvezza, viene messa nel finale di partita, porta il timbro dell’ufficio catasto di Campinas, San Paolo. E’ Carlos Augusto a chiudere l’incontro con la sesta rete stagionale, propiziata da una bella imbucata di Machin.

Quarantaquattro punti ed il Monza, si porta nella seconda metà della classifica. Come detto in apertura, ora si tratta di trovare obiettivi e stimoli per il finale di stagione, senza dimenticarsi di festeggiare la salvezza che regala al capoluogo brianzolo il secondo anno in Serie A.

Stefano Masi