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Grazie alla lettura dei loro pensieri da parte dei loro cari e grazie alla superba interpretazione dei loro scritti a opera di attori come Aldo Baglio, Francesca Cavallin, Antonio Ornano e Giancarlo Ratti conosceremo da vicino le loro vite. A completare le loro storie ci saranno  le testimonianze  di amici e familiari, tra questi Mario Calabresi grande amico di Laura.

Un cast d'eccezione per una pellicola da vedere 

“Con un battito di ciglia” non è solo un racconto che parla di SLA ma è un viaggio che fa riflettere su quanto sia importante esprimersi e comunicare con gli altri per rimanere sempre vivi e presenti.

La sofferenza e la speranza. Ancora una volta “Libero Produzioni”, grazie al regista Marco Falorni, riesce a trasmettere un segnale positivo partendo da storie molto complicate, in cui il dolore è, apparentemente, il protagonista principale. Come già successo per il precedente docufilm, “Il Paese ritrovato - La memoria delle emozioni” arrivato alla Mostra del Cinema di Venezia, Falorni riesce ad accarezzare ogni personaggio con la delicatezza della sua macchina da presa, mai invasiva. 

La lettura delle storie dei quattro protagonisti viene messa in scena con una danza di sottofondo molto simbolica. Parole e movimenti sono ormai impediti da anni ai malati di Sla, ma il pensiero che è la fonte primaria della vita di un essere umano…quello no…quello è ancora vivo. Trasmette amore, commozione e consapevolezza. Quella di essere ancora protagonisti della propria esistenza, seppur ancorati a un letto, con lo sguardo come unico mezzo per comunicare con il mondo.

“Con un battito di ciglia”, in onda stasera su Rai Tre, alle 23,15 è un documentario che condensa, in poco più di 50 minuti, tanti emozioni differenti. Un'opera da vedere, non solo perché ambientata in Brianza, ma perché capace di far riflettere su un tema sempre attuale: quello della vita.