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Di rientro dall'Inghilterra, il giornalista Michele Criscitiello ha raccontato su Sportitalia.com le sue sensazioni sul calcio inglese e su quello nostrano: “Sono appena rientrato da Londra. Brighton per la precisione. Grazie a De Zerbi, per due giorni, ho respirato aria di calcio vero. In Italia pensiamo che siamo la serie A, che il mondo ruoti attorno a noi e, invece, basta un’ora e mezza di volo per capire che non siamo nessuno. Non ci calcola nessuno. Il nostro calcio è morto. L’Italia del pallone non esiste più. I centri sportivi non esistono, gli stadi neanche ne parliamo, il marketing non lo sappiamo fare. Brighton non è lo United. Sarebbe il nostro Sassuolo o Cremonese. Arrivano allo stadio due ore prima. Svaligiano lo store, non c’è il paninaro che impuzzolentisce tutto e toglie soldi ai club, non c’è la fila ai parcheggi, la gente non esce dieci minuti prima per evitare il traffico, anzi, dopo la partita resta due ore a mangiare e bere. Il club guadagna prima, durante e dopo. Questo gap non sarà colmato neanche tra dieci anni. Siamo morti ma ci siamo dimenticati di stenderci. Pensiamo solo ai diritti tv ma anche lì, ormai, abbiamo perso appeal. Nessuno si fa un esame di coscienza".