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Marzo 1970. I Beatles sono in sala di registrazione e stanno preparando Let it Be, il loro ultimo album. Gheddafi è stato da poco proclamato premier della Libia. Cresce l’attesa per il primo volo commerciale del Concorde. In Italia i sessantottini sono ancora in pieno fermento, il clima sociale è tutt’altro che tranquillo e stanno facendo capolino le Brigate Rosse. Le favole, però, esistevano anche allora. Nel calcio c’è un orgoglioso ragazzo lombardo che sta trascinando un’isola alla pagina più bella della sua storia: Gigi Riva è Rombo di Tuono (definizione da brividi coniata dal più grande di sempre, Gianni Brera) ed il suo leggendario sinistro è simbolo del riscatto di una terra che vive i mesi verso lo scudetto del Cagliari come la più dolce ed intensa delle rivincite. Che dal piano sportivo si allargano a quello sociale.

Il Monza sta disputando una bella stagione tra i cadetti. Dopo la parentesi a Treviso, Gigi Radice è tornato sulla panca biancorossa ed ha imperniato la squadra attorno ad una grande difesa. Che alla fine risulterà – insieme a quella del Catania – la più ermetica del campionato con solo 19 reti incassate nelle 38 partite. I due cardini hanno un comune denominatore granata: il giovane portiere Luciano Castellini, che a Torino diventerà il fantastico Giaguaro, e l’anziano libero Mario Trebbi, reduce da tre anni e una Coppa Italia sotto la Mole dopo i trionfi europei e mondiali in rossonero. Sugli scudi anche l’arcigno Onor, il baffuto D’Angiulli, uno dei primi idoli del bambinetto che ero, e l’esperto Soldo. Con un reparto arretrato del genere i sogni di promozione sarebbero legittimi. A complicarli una cifra offensiva che definire sterile è eufemismo: i biancorossi realizzeranno la miseria di 30 gol. Tanto per dare un termine di confronto: Bettega e Braida, prolifica coppia d’attacco del Varese che vincerà il campionato, ne firmeranno 26 in due (13 a testa). E proprio loro due alla penultima giornata spezzeranno le speranze dei ragazzi di Radice

Anche la Reggina di mister Ezio Galbiati è protagonista di una stagione di ottimo livello in piena continuità con quella precedente. Tra gli amaranto spiccano il grintoso nocchiero Nedone Sonetti ed il ben assortito duo offensivo Vallongo-Toschi.
La particolarità di Monza-Reggina di Domenica 8 Marzo 1970 è quella di essere stata una delle pochissime volte in cui il mitico "Sada" si arrese agli eventi atmosferici. Mi ricordo di un paio di rinvii per nebbia, questo si. Ma la leggenda voleva che il terreno dell’ex cimitero San Gregorio fosse, proprio grazie a quel particolare tipo di ‘concime’, una spugna in grado di resistere alla pioggia. Ed in effetti sul green di via Guarenti si sono svolte epiche battaglie sotto il diluvio (ho nitidamente presente un Monza-Ternana da brividi ed un Monza-Matera da tregenda) con il campo “al limite della praticabilità” come da slang di Sandro Ciotti. Ma quel giorno veniva giù a secchiate già da ore ed il sopralluogo dell’arbitro Serafino di Roma con i capitani Trebbi e Sbano era servito solo ad ufficializzare il rinvio.

Si recuperò una decina di giorni dopo: biancorossi in vantaggio ben presto con il secondo ed ultimo gol della carriera in Serie B dell’oggetto misterioso dal nome nobile Cleto Principe e rete della sicurezza del talentuoso quanto discontinuo Lucio Bertogna (arrivato dalla Roma nel mercato di riparazione che allora era a novembre) allo scadere esatto dell’ora di gioco. Un miracolo tutto istinto di Castellini impedì agli ospiti di rimettersi in partita ad un quarto d’ora dal termine. Con quel successo i ragazzi di Gigi Radice si issarono al quarto posto ad un solo punto dal Catania e cominciarono a far sognare una città. Quel sogno è sempre rimasto nel cassetto. Sarebbe ora – finalmente – di farlo uscire e tramutarlo in realtà.

Giovedì 19 Marzo 1970, Stadio Sada
MONZA-REGGINA 2-0 (1-0)
MARCATORI: Principe (M) al 12’ pt – Bertogna (M) al 15’ st
MONZA: Castellini, Onor, D’Angiulli, Soldo, Trebbi (32’ st Lanzetti), Deho, Bertogna, Prato, Principe, Caremi, Dolso. All.: Radice
REGGINA: Ferrari, Divina, Clerici, Pirola, Sbano, Sonetti, Perucconi, Lombardo, Vallongo, Del Barba, Toschi (1’ st Capogna). All.: Galbiati
ARBITRO: Serafino di Roma

Fiorenzo Dosso