Lissone, il 25 aprile divide: polemica tra Anpi e Comune. Ecco cosa sta succedendo
Una richiesta di commemorazione accende il dibattito sulla memoria della Liberazione

Tutto è iniziato con una lettera inviata dalla sezione provinciale dell'Anpi a tutti i Comuni di Monza e Brianza. Il messaggio era semplice e diretto: in vista dell'ottantesimo anniversario della Liberazione, si chiedeva di esporre uno striscione commemorativo su un edificio pubblico per onorare la ricorrenza. Una proposta che, a livello regionale, ha ricevuto risposte diverse: alcuni sindaci hanno accolto l'idea con entusiasmo, mentre altri hanno declinato l'invito senza però generare particolari tensioni. A Lissone, invece, la situazione si è complicata. Il sindaco Borella, rispondendo il 24 febbraio alla richiesta arrivata il 20 gennaio, ha spiegato che l'amministrazione preferisce non esporre drappi o stendardi sugli edifici comunali. La motivazione? Evitare disparità, dato che le richieste di questo tipo sono numerose. Pur esprimendo apprezzamento per l'iniziativa dell'Anpi, il Comune ha ribadito l'intenzione di celebrare il 25 aprile come ogni anno, con una manifestazione istituzionale che coinvolge associazioni d'arma e volontariato della città.
Il malcontento dell'Anpi locale
La risposta del sindaco non è stata ben accolta dalla sezione lissonese dell'Anpi. A rendere la situazione ancora più delicata è stato il fatto che la comunicazione non è arrivata direttamente dal primo cittadino, ma tramite una nota firmata dalla sua segreteria. In questa, si confermava la posizione già espressa a livello provinciale, senza aggiungere ulteriori spiegazioni. Per l'Anpi locale, non è solo il rifiuto a pesare, ma il modo in cui è stato comunicato. Pierangelo Stucchi ha sottolineato come il Comune sembri non riconoscere pienamente il valore della proposta, che non rappresenta una novità: già dieci anni fa, in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione, uno striscione simile era stato esposto in città senza problemi.
Un simbolo che divide e il valore della memoria

Per l'Anpi di Lissone, la questione dello striscione non è solo una formalità. È un simbolo che richiama il sacrificio di tanti cittadini, anche lissonesi, che hanno dato la vita per la libertà durante la Resistenza. La sensazione è che il 25 aprile rischi di essere relegato a una celebrazione di routine, lontana dal suo significato profondo. Gli esponenti dell'associazione si dicono determinati a non accettare che la memoria di quegli eventi venga sminuita o, peggio, dimenticata. Richiamano l'amministrazione al dovere di tenere vivo il ricordo di un passato che, pur lontano nel tempo, rimane fondamentale per i valori di pace, solidarietà e libertà su cui si fonda la comunità.
Le reazioni e il futuro della commemorazione
La polemica ha inevitabilmente attirato l'attenzione anche dei banchi dell'opposizione in Consiglio comunale, dove in molti si sono detti perplessi dalla gestione della vicenda. La risposta del sindaco, percepita come fredda e formale, ha alimentato il dibattito su come Lissone intenda celebrare una ricorrenza così importante. L'Anpi, dal canto suo, non sembra intenzionata a lasciar cadere la questione e continua a chiedere un impegno concreto per valorizzare il 25 aprile, non solo con parole di circostanza, ma con gesti che ne sottolineino l'importanza. In una città che ha conosciuto il prezzo della lotta per la libertà, la speranza è che il dialogo tra istituzioni e associazioni possa trovare un punto d'incontro, per una celebrazione che unisca e non divida.