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Con appena 15 punti raccolti in 32 partite, la retrocessione del Monza è ormai scritta: manca solo la conferma della matematica. Una stagione disastrosa sotto ogni punto di vista, con scelte tecniche discutibili e una dirigenza silente nei momenti cruciali. Ora occorre guardare avanti.

Marco Zaffaroni, un nome che scalda il cuore

Marco Zaffaroni rappresenta più di un ex allenatore per Monza: è una vera e propria bandiera. Da giocatore ha lasciato un segno profondo (chi non ricorda Sassuolo…), da tecnico ha guidato la squadra in un momento complicato, centrando la promozione dalla Serie D e ponendo le basi per la risalita. L’arrivo di Silvio Berlusconi ha interrotto quel percorso, ma il legame con la piazza non si è mai spezzato.

Esperienza e identità: un mix che serve

Dopo le esperienze in Serie B e in Serie A, compresa la recente salvezza ottenuta col Verona, Marco Zaffaroni ha accumulato conoscenze preziose. È un allenatore capace di lavorare con i giovani, valorizzando il materiale a disposizione, senza necessità di budget elevati. Esattamente ciò che potrebbe servire a un Monza chiamato a ricostruire.

Un segnale alla tifoseria

Oltre agli aspetti tecnici, il ritorno di Zaffaroni sarebbe anche un messaggio forte alla piazza: riportare entusiasmo e identità in una tifoseria che si è sentita ultimamente distante dalla dirigenza. Un profilo credibile, amato e pronto a rimettersi in gioco per la causa biancorossa.

Il Monza ha bisogno di una guida solida e riconoscibile per risalire. In un momento in cui tutto appare fermo, pensare a Marco Zaffaroni non è solo un’operazione nostalgica: potrebbe essere l’idea giusta per ricominciare con basi concrete.

Marco Zaffaroni
Foto YouTube Hellas Verona

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