Roma - Monza, tutto sulla trasferta all'Olimpico

In fondo noi siamo folli. Perché nessuno sano di mente pianificherebbe un viaggio di mille e duecento chilometri per assistere ad una partita di calcio di lunedì sera tra una squadra in formissima ed un’armata Brancaleone che giace pesantemente sul fondo della classifica. Non ci sono speranze di risultato. Non ci sono speranze di bel gioco. Non c’è nemmeno la certezza che tutti facciano il proprio dovere fino in fondo. Ma noi siamo folli. Siamo follemente innamorati di una maglia. Di quei colori. Di quello che rappresentano per noi e per la nostra città. A volte, ma molto di rado, ci affezioniamo pure a qualcuno che indossa la nostra maglia o che comunque la rappresenta.

Ma non è questo il caso. La centuria nordista presente a Roma aveva un solo ed unico scopo, quello di rimanere fiera ed orgogliosa dei propri colori difendendo la propria dignità che in altre sedi, non solo in campo, vengono calpestate ancora una volta da faccendieri che nulla hanno a che fare con il romanticismo dello sport nostrano. Che nulla hanno a che fare con i valori che i tifosi rappresentano sugli spalti. I folli tifosi che calcano i gradoni continuando a cantare e sostenere i propri colori.

I folli tifosi che continuano gioiosamente ad amare nonostante le sofferenze, lo strazio. La contrapposizione tra la gioia dello stare insieme, del vivere insieme i propri valori e la malinconia dei “mala tempora currunt”. 

La citazione di Giovanni Lindo Ferretti

Come diceva Giovanni Lindo Ferretti “Qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto”. Il nostro amore non ha categoria, non può essere vinto, non può morire, non può essere compreso. Il nostro è solo un folle amore.

Cioci_BG

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