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Monza. L'undici dicembre è una data che è impressa nei cuori di tutti i tifosi biancorossi. Perchè in quel giorno morì il tifoso, fra i fondatori del SAB - Davide Pieri - un ragazzo gioioso, un trascinatore, un esempio per gli attuali capi Ultras del Monza.

Per me descrivere questa giornata è dura perchè, 23 anni fa, persi in una volta sola, un parente stretto, mio cugino Lorenzo e un conoscente, Davide, che​ avevo avuto modo di incontrare apprezzandone le qualità.

Alle 11,30 una folta delegazione della curva e Vincenzo Iacopino, ex capitano storico del Monza, oggi SLO biancorosso in rappresentanza della società, si sono incontrati fuori dal cimitero e in religioso silenzio sono andati davanti alla tomba di Davide e vi hanno posato due mazzi di fiori.

Poi hanno preso parola Fausto, il leader della curva e Attilio, storico amico di Davide, che hanno ricordato la persona, le sue qualità umane straordinarie, il suo carisma di trascinatore nei confronti dei giovani dell'epoca. Uno di quei ragazzi è proprio Fausto, che al tempo era semplicemente uno dei tanti ragazzi vogliosi di entrare attivamente a far parte del movimento della curva, conoscendone valori, ideali e senso di appartenenza.

Nei loro ricordi c'era tanta nostalgia e tanta tristezza nel non poter vedere Davide qui presente oggi, ad assistere dal vivo ai risultati del suo grande lavoro, ma allo stesso tempo sicuri che da lassù li stia guardando e sia orgoglioso di tutto quello che è stato realizzato.

Tutto questo è stato​ ribadito da Iacopino che, pur non avendo conosciuto Davide, attraverso i racconti e le azioni che la curva ha fatto in questi anni, ha potuto apprezzarne l'operato e conoscere un lato del tifo bellissimo e straordinario di cui non si parla mai, perchè è più semplice e comodo descrivere gli episodi controversi che rimangono più impressi.​

Tanta commozione e occhi lucidi da parte dei numerosi ragazzi della curva presenti in questo momento di ricordo e cordoglio, a conferma che il messaggio della grandezza di Davide sia passato e resti nel cuore di tutti. E con lo stesso religioso silenzio con cui era entrato tutto il gruppo ha lasciato il cimitero e si è avviato verso lo stadio.

Ore 13,55 le squadre sono entrate in campo, gli undici del Monza si sono avvicinati alla curva e lì davanti hanno posato un mazzo di fiori fermandosi tutti uniti ad applaudire e gli ultras, da par loro, hanno risposto con un grande applauso, esponendo uno striscione con su scritto "Davide sempre con noi 11-12-1998": emozioni e applausi scroscianti a non finire. Iniziata la partita e a metà del secondo tempo il Monza era sotto di due gol con il Frosinone ma nessuno sembrava realmente accorgersene come se, tutti fossero certi che oggi non si sarebbe mai potuto perdere. Infatti il Monza ha rimontato i due gol e nel recupero ha segnato su calcio di rigore compiendo un miracolo, che non era un miracolo ma la giusta conclusione di una giornata della memoria, del ricordo di un grande tifoso: un giorno che doveva concludersi solo così, con una vittoria del gruppo, dl cuore, di una squadra che in campo ha espresso finalmente quello che i tifosi si aspettavano e meritavano. Un team unito che rappresenta veramente i colori della nostra città di Monza.

Fischio finale, tutti i ragazzi stravolti lasciano lo stadio felici di aver partecipato ad una giornata unica sul piano sportivo e umano. Ho parlato con diversi tifosi, che mi hanno raccontato le loro esperienze e i sentimenti che hanno provato 23 anni fa, sono rimasto scosso perchè, nonostante sia passato tanto tempo, ancora si commuovono e questo è il bello del calcio, che nelle gioie e nei dolori fa provare sempre emozioni uniche.

Ciao Davide.

Gabriele Passoni