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giovanna chinnici

Gli esperti forensi hanno diagnosticato a Caputo una patologia paranoide selettiva, una condizione psichiatrica che ha progressivamente esacerbato le tensioni familiari. Tale disturbo mentale, secondo la valutazione, ha raggiunto il suo picco culminante nell'omicidio, rendendo l'imputato potenzialmente pericoloso per sé e per gli altri.

La dinamica del delitto: anni di conflitti familiari

giovanna chinnici

Il crimine si è consumato negli spazi condivisi dell'edificio residenziale, dove anni di dissapori e accuse reciproche hanno generato una spirale di rancore sempre più intensa. Un banale diverbio su un posto auto è stato solamente l'innesco finale di una situazione familiare già estremamente compromessa e carica di tensioni latenti.

Le dichiarazioni e la prospettiva familiare

Lo stesso Caputo, attualmente ricoverato nel reparto psichiatrico del carcere di Monza, ha fornito una sua personale interpretazione dell'accaduto, parlando di una condizione di sofferenza familiare. Ha addirittura accusato i condizionatori di aver "ammalato" l'ambiente domestico, definendolo un "inferno". Il figlio ha cercato di contestualizzare l'accaduto, sottolineando l'intollerabile tensione familiare che aveva logorato i rapporti.

Ulteriori risvolti giudiziari

La vicenda giudiziaria si arricchisce di ulteriori elementi: la moglie di Caputo è stata destinataria di un provvedimento che le impedisce di risiedere a Nova Milanese e di avvicinarsi ai familiari della vittima, dopo essere stata accusata di molestie e minacce ripetute nei confronti di Giovanna Chinnici e del suo nucleo familiare.

Il giudice per le indagini preliminari di Monza, Elena Sechi, ha infine disposto il trasferimento di Caputo in una struttura psichiatrica giudiziaria, ritenendolo socialmente pericoloso.