Calciomercato Torino, Cairo: "Vogliamo investire, ma con sostenibilità'
Al termine della sfida tra Torino e Milan per il Memorial Mamma e Papà Cairo, persa dai granata per 3-2, il presidente del Torino Urbano Cairo ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, facendo il punto sul calciomercato del Torino, primo avversario del Monza in Serie A. "Abbiamo tutte le intenzioni di investire e di far la miglior squadra possibile. Il calcio però dev'essere sostenibile, senza sostenibilità non va molto lontano. È molto importante fare il meglio possibile con i vincoli economici che abbiamo". Il presidente del Torino si esprime poi anche sull’avvenuta lite tra Juric e Vagnati: “Il calcio è un mondo in cui le emozioni sono ad altissimo livello, ad elevata potenza. Quando hai persone come il nostro allenatore e il nostro direttore sportivo che sono ingaggiati, determinati e focalizzati queste sono cose che possono accadere. Ho parlato con persone fuori dal Toro che mi hanno detto ‘non sai quante ne ho viste di queste cose’. Purtroppo qui è successo tutto a cielo aperto. Adesso l'importante è fare la squadra e farla bene". Quanto pesano le sue scelte nel farla bene? "L'ho detto quando c'è stato l'incontro per il Festival dello Sport. Noi abbiamo tutta l'intenzione di investire e fare la squadra migliore possibile per quelle che sono le nostre possibilità. Però il calcio deve essere sostenibile altrimenti non va lontano. Tutte le aziende hanno costi e ricavi, e i bilanci devono quadrare, altrimenti poi falliscono, non solo nel calcio. Questo non è giusto perchè ci rimettono i dipendenti che devono stare a casa. Io ho risanato tante aziende che ho comprato da terzi in condizioni terribili, da La7 che perdeva 100 milioni a Rcs che ne perdeva 160. Abbiamo azzerato i debiti e le abbiamo fatte guadagnare. Il Torino ha avuto un periodo, diciamo dal 2013 al 2018, in cui ha coniugato buoni risultati sportivi a quelli economici. Poi ho fatto dei passi più lunghi della gamba proprio perchè ci tenevo a fare il miglior Toro possibile. Questo si è legato immediatamente alla pandemia, che ha portato l'assenza di pubblico e la diminuzione di introiti da sponsor, nonchè il calo dei prezzi dei giocatori, che ora sono nuovamente esplosi. Insomma, c'è stata una serie di situazioni economiche non buone che guarda caso sono state accompagnate da risultati sportivi meno buoni. Non mi riferisco certo all'ultimo anno, ma ai due precedenti, e in particolare il penultimo, l'unico in cui abbiamo rischiato veramente la retrocessione dei dieci anni precedenti. Negli altri, sei volte siamo finiti nella parte sinistra, che sarà poco ma è qualcosa, visto che me lo chiedevano quando arrivai. Poi c'è stata una stagione in cui siamo finiti dodicesimi e tre stagioni in cui ci siamo salvati ma solo una in cui abbiamo rischiato veramente. Non mi sto mettendo delle medaglie, però ho preso un Toro fallito, che era stato, nei dieci anni precedenti, sei anni in B e quattro in A con tre retrocessioni". Fonte Toronews