Monza: nel ricordo di Berlusconi, la scelta di Galliani è andata su Nesta
Il punto di Paolo Corbetta dopo la scelta del nuovo allenatore..
Nell’edilizia, in ambito televisivo, nel mondo del calcio e, last but not least, in quello della politica. Qualunque idea si abbia, non riconoscere che Berlusconi abbia dato il via in Italia al bipartitismo significa avere fette di salame sugli occhi ed essere un nostalgico di quegli anni in cui la politica italiana aveva le sue fondamenta sul calcolo delle percentuali di voto ottenute da quei partiti minori che consentivano la nascita del governo del pentapartito.
Resta il fatto incontrovertibile che, se l’AC Monza è arrivato in serie A dopo 110 anni di storia e si appresta ad affrontare la terza stagione consecutiva nella massima serie, il merito va attribuito agli investimenti di Berlusconi e all’abilità di un Adriano Galliani che ne è stato il braccio operativo per molti decenni, non solo nel mondo del calcio. Un Galliani di cui ci dobbiamo fidare ciecamente anche per la scelta di chi siederà sulla panchina biancorossa dopo Palladino. Sia chiaro, ho dichiarato in tempi non sospetti che Marco Baroni, per esperienza e caratteristiche, sarebbe stato il mio mister preferito per la prossima stagione. Ma, una volta visto Baroni approdare alla Lazio, ho rimesso idealmente qualsiasi mia velleitaria idea alla scelta di chi ha esperienza e competenza da vendere.
In questi giorni ho letto molti pareri, tutti rispettabili, relativi alle ragioni della scelta di Alessandro Nesta quale prossimo tecnico del Monza. C’è chi ha attribuito questa decisione alle disposizioni tattiche con cui l’ex difensore di Lazio e Milan schiera le proprie squadre, in continuità con Palladino. C’è chi ha pensato che Nesta sia il mister adatto per la sua statura internazionale di alto livello come ex giocatore. C’è chi, come l’attento Federico Ferrario e come me, ha pensato che Nesta potesse far breccia nei cuori e nelle menti della famiglia Berlusconi nel rinverdire i ricordi dei successi del Milan di Silvio Berlusconi e favorire una continuità societaria. Io penso soprattutto che la scelta di Alessandro Nesta da parte di Galliani sia, in un mondo in cui l’immagine è sempre più importante, mediaticamente molto impattante per via della sua storia e consenta inoltre alla società di Monzello di avere un tecnico che, come il primo Palladino, accetti di buon grado di essere guidato e supportato da uno dei dirigenti più vincenti del calcio italiano. Paolo Corbetta