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Testa bassa e lavorare. Questa è l'unica ricetta per uscire da un inizio sicuramente difficile. Il Monza visto a Napoli, almeno per i primi 25 minuti, è stato troppo remissivo. Tante palle gol concesse agli avversari, poco coraggio in mezzo al campo. Occorre archiviare subito la trasferta in Campania per pensare all'importante sfida salvezza contro l'Udinese in programma venerdì. Diciamolo subito: non è decisiva, ma è chiaro che da questa gara passerà un pezzo di futuro. Fondamentale evitare la sconfitta per non abbattere moralmente una squadra che sta cercando piano piano di mettere minuti nelle gambe e conoscenza che in un'estate appena non puoi pretendere di avere.

Il match contro i friulani sarà simile a quello disputato con il Torino: affronteremo una formazione esperta e fisica, pronta a punirti al primo errore. Credo sia necessario rivedere in campo Machin per provare ad alzare la qualità e la velocità dei fraseggi e soprattutto cercare di essere imprevedibili nelle scelte. Sperando di recuperare Carlos Augusto e Dany Mota credo che il Monza abbia tutte le carte in regole per giocarsela ad armi pari con gli uomini di Sottil. Dispiace per Pablo Marì, Ranocchia e D'Alessandro. Tre giocatori fondamentali per questo Monza e che dovranno rimanere fuori dal campo di gioco per diverso tempo.
Trovo ingiuste le pesanti critiche rivolte a Stroppa sui social: diamo qualche partita al mister per cercare di trovare l'assetto migliore da mandare sul terreno verde di gioco. In poche settimane la rosa è stata rivoluzionata e all'interno rimangono pedine che non faranno più parte dei brianzoli. Anche l'anno scorso la partenza non fu delle migliori, ma la perseveranza del tecnico lombardo alla fine è stata premiata. Sono convinto che le 36 partite che mancano da qui al prossimo giugno dimostreranno il valore del Monza.
Calma, coraggio e fiducia: il campionato non è finito. Siamo solo all'inizio di uno storico cammino.