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Milano non basta più: i fuori sede cambiano zona e si fanno largo nuove risorse in periferia

Le città cambiano pelle silenziosamente. A volte basta un nuovo cantiere, un’insegna diversa, una fila di trolley davanti a un palazzo che prima nessuno notava. Milano è sempre stata il centro, ma ora qualcosa si muove ai margini, e a farlo non sono solo le ruspe: sono i desideri, i bisogni, e le scelte di chi in città ci viene per restare. E quando i prezzi salgono e lo spazio scarseggia, l’università inizia a guardare oltre il confine.

Studentati universitari e nuovi alloggi: l’hinterland si trasforma

A pochi minuti da Milano, anche Cologno Monzese si prepara ad accogliere uno studentato universitario. Un progetto che nasce dalla collaborazione tra il Comune e il Politecnico di Milano, attraverso un protocollo d’intesa firmato con il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle costruzioni e Ambiente costruito. Saranno proprio i ricercatori dell’ateneo a fare scouting delle aree più adatte alla realizzazione di una nuova struttura residenziale per studenti fuori sede. Con tre fermate della linea verde della metropolitana, l’accesso diretto alla tangenziale e una rete di servizi in espansione, Cologno punta a diventare una delle mete più ambite per chi non trova posto nella Milano centrale.

Negli ultimi anni, il Comune ha investito in servizi per studenti, riqualificando la biblioteca civica e progettando nuovi spazi nell’area ex Torriani. Il messaggio è chiaro: lo studente fuori sede è una risorsa, non un problema. E proprio come accaduto a Sesto San Giovanni, il nord di Milano si prepara a diventare un hub universitario sempre più centrale, nonostante la sua posizione "periferica".

Anche Monza si sta affermando come una meta ambita dagli studenti universitari, grazie alla vicinanza con Milano, ai collegamenti ferroviari veloci e al crescente numero di servizi, eventi e opportunità culturali. Sempre più giovani scelgono di vivere in città, attratti da un contesto dinamico, vivibile e in continua evoluzione, che unisce la tranquillità brianzola con l’energia di un capoluogo in espansione.

Il boom degli studentati moderni e la sfida della residenzialità accessibile

A pochi chilometri da lì, Sesto San Giovanni è già un passo avanti. Con tre studentati universitari attivi o in costruzione e un quarto in fase di progettazione, l’ex città industriale si sta trasformando in una vera capitale della residenzialità accessibile per studenti. Il progetto più ambizioso è quello in via Milanese: una torre da 14 piani, 500 posti letto, una biblioteca multimediale da 200 mq aperta anche al pubblico, e 72 stanze con tariffe calmierate grazie al diritto allo studio. L’apertura è prevista per il 2026-27, con un investimento privato di 57 milioni di euro.

Dopo le strutture di via Mantova e via Acciaierie, e in attesa del possibile recupero dell’ex Impregilo nella zona Marelli, l’obiettivo è raggiungere 3.000 posti letto nel giro di tre anni. Un numero che racconta molto più di un trend: segna un cambiamento strutturale. Perché oggi l’hinterland non è più solo un’alternativa: è un nuovo modello di città per chi vuole studiare, vivere e costruire il proprio futuro senza rinunciare a nulla — tranne ai prezzi di Milano.

Alessandro Menetto

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