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 Pantaleo Corvino, direttore tecnico del Lecce, è intervenuto nel corso della puntata odierna di “Piazza Giallorossa” facendo il punto sulla stagione e sul periodo dei pugliesi.

Lo ha fatto con una frase inopportuna, visto il momento: "Io dico che la guerra la vincerò solo quando il Lecce sarà in Serie A. Noi - ha dichiarato il ds - non abbiamo mai sbandierato proclami, ma abbiamo vinto tanto e vogliamo sempre vincere. Senza esseri obbligati e pur non avendolo programmato, l’anno scorso abbiamo sfiorato un obbettivo che, quando ci troviamo a giocarci, facciamo di tutto per raggiungere. Quest’anno, allo stesso tempo, siamo lì a 7 gare dalla fine e vogliamo provarci fino in fondo per arrivare in avanti. Abbiamo perso solo tre gare, non ricordo quante squadre a questo punto della stagione abbiano uno score del genere. Ciò non vuol dire che vogliamo fermarci, anzi lavoriamo tutto il giorno per arrivare lì in alto. In alcuni di questi pareggi - ha proseguito Corvino - abbiamo lasciato qualcosa che non dovevamo lasciare. I ragazzi vogliono il massimo, vogliono fare di tutto per arrivare in alto ma hanno subito un calo psicofisico che, purtroppo, ci può stare quando dai tutto te stesso. E’ una squadra che non vuole mollare, che tira più di tutti in porta. Questo non è cambiato nonostante il calo psicofisico. Il mercato di gennaio è sempre il più difficile, per noi non era di riparazione perché la rosa era già forte e completa, in estate si era sbagliato quasi nulla. Era dunque un mercato di miglioramento. Abbiamo fatto rinunce importanti, con sacrifici economici per non rinunciare a elementi per noi importanti richiesti anche in Serie A. Per noi come sempre è stato un mercato di idee, non potevamo fare grandi investimenti e nemmeno ci servivano. Perché noi Coda ce lo avevamo già, gli altri hanno dovuto spendere profumatamente per i vari Torregrossa, Simy, Gondo, Mancuso perché non avevano un attaccante come il nostro. Anche il Brescia ha speso, eppure è lì. Noi abbiamo preso un nazionale under 21 pensando che potevano anche accadere infortuni ai nostri primi portieri. Plizzari ha commesso un errore con il Brescia, ma poi ha parato il rigore ed ha salvato un gol nel secondo tempo. Anche con il Parma ha fatto una gara importante. Faragò nelle prime quattro gare ha fatto 10 punti su 12 con il rigore sbagliato di Como. Simic e Asencio hanno avuto un mese di Covid, dopo che sono stati presi da sani, per loro non è stato semplice. Ragusa è stato preso quando avevamo quattro esterni titolari e come quinto ha una storia che parla da sé, non è certo un elemento a cui mai un allenatore aveva dato fiducia prima. Aspettiamo a dare giudizi definitivi, intanto questa squadra è lì a giocarsela”.LAVORO PER LA A. “La squadra deve fare di tutto, come noi, per arrivare in Serie A. Si dice che abbiamo già raggiunto risultati importanti comunque vada, io dico che la guerra la vincerò solo quando il Lecce sarà in Serie A. Ci proveremo e lavoreremo per quello, poi è chiaro che chi vive di lavoro può anche sbagliare. Ma siamo lì e ce la giochiamo”.