Il calcio folle di questi tempi, di cui il Monza è un ottimo esempio. Caro Silvio, quanto ci manchi…
Il punto di Paolo Corbetta dopo la sconfitta col Verona che certifica la retrocessione virtuale in B dei brianzoli
Nelle ultime sei settimane gli avvenimenti in casa biancorossa sono stati caratterizzati da stranezze, contraddizioni, giravolte e incoerenze di varia natura. Si è liquidato un tecnico che aveva mostrato alcune lacune per sostituirlo con chi, numeri alla mano, sta facendo peggio. In coincidenza col mese del calciomercato, gli infortuni, che hanno penalizzato l’organico biancorosso per tutta la prima parte di stagione, sono ulteriormente aumentati e quelli già in essere stanno richiedendo tempi di recupero più lunghi. Inoltre, fatto ancor più incomprensibile, proprio nelle ultimissime settimane alcune gare che potevano rilanciare le speranze di lottare per la salvezza sono state affrontate senza degni sostituti dei giocatori importanti ceduti. Ogni riferimento alle cessioni di Djuric e Maldini è puramente voluto. Inconcepibile la partenza dei due migliori attaccanti senza una sostituzione né quantitativa né qualitativa.
Quindi, chi siede alla scrivania più importante di Monzello è improvvisamente impazzito? No, non penso. Gli errori si fanno e quest’anno ne sono stati fatti diversi. Ma se c’è una caratteristica di Adriano Galliani di cui non dubiterò mai è che sia un uomo razionale.
E allora, perché tutte queste situazioni assurde, illogiche e poco comprensibili? La risposta è facile, almeno questo è il mio fermo convincimento. La proprietà ha chiuso i rubinetti dei finanziamenti dallo scorso giugno. Ricordate la scelta del portiere per sostituire Di Gregorio, la cui partenza è stata la perdita più impattante rispetto alla scorsa stagione? Tanti nomi eclatanti, ma fuori dalla portata economica del Monza 24/25, per il quale gli investimenti di denaro erano stati bloccati. Ed infatti, nessun nuovo giocatore importante è arrivato a Monzello in questa stagione. E nelle ultime settimane il cliché non è cambiato, anzi. Mi è persino passata per la testa l’idea che gli incassi delle cessioni di Djuric, Pablo Marì e Maldini consentano di fare cassa per terminare con serenità la stagione, nel pieno rispetto dei vari adempimenti economici.
Caro Silvio, quanto ci manchi…
Sono pronto a ricevere la possibile smentita, vedremo. Resta il fatto che nella stagione scorsa il Monza ha viaggiato sull’inerzia del primo esaltante campionato in serie A. Ma la scomparsa di Silvio Berlusconi, colui a cui dobbiamo tutto per questo meraviglioso periodo che sta per concludersi, aveva già iniziato a manifestare i suoi effetti. Coloro che gli sono succeduti hanno lecitamente deciso di chiudere i rubinetti, senza sconti alla memoria di un padre che ha costruito dal nulla la macchina Fininvest che ora loro stessi hanno la fortuna di condurre. E che ha amato un Monza in grado di ricambiarlo di soddisfazioni in quegli ultimi anni di vita che la salute gli ha reso molto tormentati. Paolo Corbetta