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E’ un ricordo particolare. Un ricordo triste. Un ricordo che raccontiamo adesso ma che divenne, appunto, ricordo già solo una settimana dopo quel 12 novembre 1989: Monza-Cosenza 1-1. L’ultima partita di Denis Bergamini. Il calciatore suicidato, titolo del libro di Carlo Petrini e perfetta sintesi di un giallo che a oltre 31 anni dall’accaduto è ben lungi dall’aver trovato la soluzione. Quel pomeriggio al Brianteo va in scena una classica partita di Serie B tra due squadre che hanno come obbiettivo la salvezza: equilibrio, tattica, agonismo, corsa. Non è un caso che la sblocchi subito il giocatore con il miglior tasso tecnico (Robbiati), non è un caso che ristabilisca l’equilibrio uno che il gol ce l’ha nel sangue (Padovano), non è un caso che finisca in parità. Non è neppure un caso che al termine del campionato Monza e Cosenza chiuderanno in quartultima posizione appaiate con Barletta e Messina: la classifica avulsa manderà allo spareggio salvezza di Pescara siciliani e brianzoli. E non è neppure un caso che il Monza gli spareggi li perda (quasi) sempre. Non è un caso, è una maledizione. Ma è (anche) un’altra storia. Quel pomeriggio al Brianteo mister Simoni impiega Bergamini con un ‘9’ tattico sulle spalle: il 27enne ferrarese è, invece, un centrocampista moderno, il classico ‘8’ delle maglie di una volta, capace di interdire e di proporsi, ha gamba, ha nerbo, ha polmoni, è nel pieno della maturità calcistica e alcune squadre di serie A (Fiorentina su tutte) lo stanno seguendo con continuità. A Cosenza è leader carismatico e la calda tifoseria rossoblù lo adora. Il sabato successivo (18 novembre 1989) dopo la rifinitura in vista del match con il Messina al San Vito, Bergamini pranza con i compagni e – come da consuetudine dei ritiri prepartita dell’epoca – nel tardo pomeriggio si reca in un cinema cittadino con la squadra. Ad un certo punto esce dalla sala e scompare. Più o meno nella stessa ora in cui Simoni ed i compagni lo attendono per cena viene ritrovato cadavere lungo la strada 106 Jonica all’altezza di Roseto Capo Spulico, a circa 80 km da Cosenza. Il caso è frettolosamente archiviato come suicidio ma Denis non aveva nessun motivo e nessuna intenzione di togliersi la vita. In auto con il centrocampista rossoblù quella sera c’era la sua ex fidanzata che raccontò di un tuffo improvviso e volontario di Denis sotto un camion. E la versione trovò conferma anche da parte del camionista. Ma tante cose, troppe, non tornano: un testimone parla di alcuni uomini intorno alla fidanzata in quei concitati momenti, l’autopsia non rileva tracce di schiacciamento sul corpo del calciatore. Si susseguono colpi di scena a ripetizione: archiviazioni e riaperture. Nel 2017 la perizia sul corpo riesumato è sconvolgente: Denis è stato soffocato con un sacchetto di plastica o con una sciarpa e poi il cadavere depositato ai bordi della statale per inscenare il suicidio. La fidanzata (che nel frattempo si è sposata con un poliziotto della Digos di Palermo che all’epoca dei fatti era già vicino alla ragazza) viene indagata e poi archiviata. La nota trasmissione “Chi l’ha Visto?” dedica da anni ampio spazio alla intricatissima vicenda e quasi sempre il servizio si apre con una sequenza volutamente rallentata e piena di malinconia: Denis con la borsa in spalla si avvicina al pullman del Cosenza, deposita la borsa nell’apposito vano e si gira. E’ riconoscibilissimo il retro del Brianteo dove ancor oggi trovano posto i pullman delle squadre. Quel filmato era per il TG3 Regionale della Calabria che nella edizione delle 19.30 di quel 12 novembre 1989 mandò in onda i gol di Robbiati e Padovano: Denis Bergamini aveva appena giocato, senza saperlo e senza volerlo, l’ultima partita della sua giovane vita. A oltre 31 anni di distanza sarebbe giusto che la verità venisse a galla e lui potesse riposare in pace. Finalmente.

Fiorenzo Dosso

Domenica 12 Novembre 1989:

MONZA-COSENZA 1-1 (1-0)
MARCATORI: Robbiati (M) al 5’ pt – Padovano (C) al 12’ st
MONZA: Pinato, Flamigni, Mancuso, Brioschi, Rondini, Tarantino, Consonni, Saini, Serioli, Robbiati, Bivi (20’ st Bolis). A disp.: Pellini, Rossi, De Patre, Monguzzi. All.: Frosio
COSENZA: Di Leo, Marino, Napolitano, Castagnini, Storgato (1’ st Galeazzi), Lombardo, De Rosa, Caneo (26’ st Celano), Bergamini, Muro, Padovano. A disp.: Brunelli, Nocera, Di Vincenzo. All.: Simoni
ARBITRO: Cinciripini di Ascoli Piceno