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Ecco uno che nella sua carriera di calciatore non ha mai mollato e lo stesso sta facendo nella sua nuova vita da allenatore. Il Marco Zaffaroni che ricordiamo come baluardo della difesa del Monza per quattro campionati, che ha saputo spronare  e motivare tanti suoi compagni di reparto (Giaretta, Campi, Melani, Barjie, Santos, Fabiano, Perico, Guerra, Puleo, Diniz,…) e che del Monza è stato poi allenatore per oltre due anni, il primo della “nuova era” era biancorossa, adesso sta cercando di realizzare un’impresa sulla panchina del Verona dove, da quando è arrivato per affiancare Bocchetti, ha raccolto 3 vittorie (Cremonese, Lecce e Salernitana), altrettante sconfitte (Inter, Roma e Fiorentina) e 4 pareggi (Torino, Udinese, Lazio, Spezia), mica male per un esordiente in Serie A.

E domenica pomeriggio al “Bentegodi” sembrerà strano ritrovarselo come avversario… e che avversario vista la fame di punti della compagine gialloblù che è in piena fase di rimonta. Zaffaroni è stato avversario del Monza quattro volte: le prime due da giocatore in serie B con la maglia rossoblù numero quattro del Taranto (campionato 1992/93: zero a zero a Monza e vittoria nella gara di ritorno dei pugliesi per 1-0) quando sottopose alle sue “cure” da difensore roccioso ma corretto i vari Artistico, Robbiati e Sinigaglia. Le volte successive nelle quali il Monza se l’è trovato di fronte da avversario è stato in veste di allenatore: nell’ottobre 2019 in Lega Pro nella cavalcata vincente del Monza di Brocchi nel campionato interrotto per la pandemia: Monza-Albinoleffe 1-0 con gol di Lepore e con il Monza che schierava far gli altri Lamanna e Franco (tuttora biancorossi). L’ultimo confronto risale al novembre 2021, quando Zaffaroni sedeva sulla panchina del Cosenza ed il Monza di Stroppa s’impose al “Brianteo” per 4-1 (doppietta di Mota e gol di Colpani e Gytkjaer). 

Eppure domenica pomeriggio sarà ancora difficile farsi una ragione che Marco Zaffaroni sarà avversario proprio del “suo” Monza. Impossibile cancellare l’immagine, fra le tante, che di lui meglio serbiamo nei nostri migliori ricordi: quella corsa sfrenata a Sassuolo il 3 giugno 2007 verso la gradinata occupata dai tifosi biancorossi dopo il gol del vantaggio nella semifinale playoff. 

Eh sì capitano: domenica per molti di noi sarà impossibile far finta di nulla. 

Giulio Artesani