Ok il punto, ma perchè non provare a vincerla? Un applauso ad un protagonista a Torino

Peccato, perché la seconda vittoria in campionato avrebbe aperto nuovi orizzonti al Monza, sia a livello di classifica che di morale. Si è capito fin dal via che la giornata non stava prendendo la piega migliore, con due occasioni da gol gettate al vento nei primissimi minuti di gara. La prima per via di quell’eccesso di egoismo che sta caratterizzando le ultime prestazioni di Daniel Maldini, la seconda capitata a un Pedro Pereira che non ha piedi così raffinati per concludere brillantemente a rete. A mio giudizio l’occasione sprecata dall’ex rossonero è quella che deve generare il maggior rimpianto. Maldini deve essere l’arma in più di questo Monza, troppe volte in tempi recenti si è distinto per errori e per giocate non all’altezza delle sue possibilità tecniche. Nesta non ha certo bisogno dei miei consigli, ma lavorare per ritrovare il miglior Maldini, quello pre-convocazioni in azzurro che lo hanno sicuramente un po' distratto mentalmente, è l'obiettivo più importante nel breve termine per fare il salto di qualità.

Come dicevo, Nesta non ha bisogno dei miei suggerimenti. Ma, con la massima serenità ed evitando di prestargli il fianco per battute poco pertinenti, perché si ostina a fare pochissimi cambi a gara in corsa e, cosa ancor più particolare, ad effettuarli quando le partite sono agli sgoccioli? Nel calcio di oggi, in cui la componente fisico-atletica ha il predominio su quella tecnica, avere in campo forze fresche può essere di grande supporto per indirizzare il risultato finale. L'infermeria biancorossa è sempre piuttosto affollata, ma ieri a Torino c’era la possibilità di effettuare qualche cambio in più nell'ultima mezzora di gioco, per dare alla squadra maggior freschezza e dinamismo ed evitare di giocare l’ultimo scorcio del match esclusivamente a difendere il pareggio.

Un'ultima considerazione. Dopo i vari Piccinini, Feliciani e compagnia bella (anzi…”brutta”, come avrebbe detto con puntuale ironia Silvio Berlusconi), finalmente un arbitro all'altezza, che, pur non avendo diretto una gara difficile, non ha commesso errori. Un bravo a Rosario Abisso, che ci ha fatto dimenticare i disastri di Aureliano nella trasferta all’Olimpico Grande Torino dello scorso campionato.

Paolo Corbetta                 

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