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Noi (ex) ragazzi di San Donato al Sada ci andavamo a piedi ed il Brianteo/UPower ci ha allargato gli orizzonti. Noi ragazzi di San Donato il biancorosso lo portiamo nel cuore e lo ‘esportiamo’ in vari modi: chi con la suggestione del racconto, chi con la magia del collezionismo delle ‘magliette’ che ci hanno conquistato, stregato, fatto innamorare e sognare. Fabrizio Bosisio, alias ‘Pelle Biancorossa’, nello scorso week end è stato protagonista a Bologna nella prestigiosa cornice di Palazzo Zambeccari della mostra “Un Amore chiamato calcio”. Fabry (perché noi ex ragazzi di San Donato abbiamo tutti un nomignolo Fiore o Fabry che sia) è membro della Associazione della Lega dei collezionisti e nel capoluogo felsineo ha portato con amore ed orgoglio la maglia della stagione 1985-86 indossata da Roberto ‘Dustin’ Antonelli, quella con la spada al centro, e – soprattutto – la camiseta che resterà per sempre nell’immaginario collettivo di tanti (ex) ragazzi che impazzivano per il Monza di Cappelletti e Magni: quella con la banda verticale bianca e la Corona Ferrea sul petto, in particolare quella vestita da Giuseppe Corti nel campionato 1979-80. L’ultimo dei quattro del grande sogno maledettamente sfumato sulla linea del traguardo. Fabry ci ha inviato una foto che parla da sola. Poi ha voluto farmi ulteriormente emozionare ed ecco lo splendido regalo di Natale della maglia del mio amico Piero Frosio, capitano del Perugia dei miracoli, nelle stagioni 1977-78 e 1978-79. Nel corso della mostra il noto giornalista di Sky Matteo Marani ha presentato il libro dal titolo omonimo “Un Amore chiamato calcio”, ovvero la storia del calcio italiano attraverso i cimeli. Fabrizio ha provveduto a curare le pagine dedicate al Monza le cui slides sono state proiettate alle spalle del tavolo dei conduttori. Tanta passione, certosina pazienza, metodica ricerca, genuino entusiasmo: questi i segreti di Pelle Biancorossa e di Fabry, uno degli (ex) ragazzi di San Donato con il Monza nel cuore e la voglia di comunicarlo alle diverse generazioni attraverso la favolosa magia delle ‘magliette’. Fiorenzo Dosso