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Il progetto, avviato nel marzo 2024, ha coinvolto quindici detenuti in un programma musicale settimanale condotto dai volontari Sabrina Sanvito e Sergio Stucchi. L'obiettivo non era semplicemente insegnare a suonare uno strumento, ma offrire un'opportunità di crescita personale e riscoperta di sé. Trombe, tromboni, tube ed eufonio sono diventati gli strumenti di un'orchestra della speranza, dove ogni nota rappresenta la possibilità di un nuovo inizio.

Il concerto

Sabato 30 novembre, nel teatro della Casa Circondariale, una trentina di detenuti hanno assistito a un concerto emozionante che ha visto protagonisti gli studenti della PiùTost Band di Villasanta, della ColorOrchestra e i detenuti musicisti. Un momento culminante è stato la lettura di una poesia originale, "Acronimo", scritta da uno dei partecipanti, che sintetizza l'essenza del percorso: la possibilità di cambiare, di migliorarsi, di suonare "la migliore melodia ancora non suonata".

Una visione di continuità

Sergio Stucchi, vicepresidente del Corpo Musicale, ha sottolineato l'importanza del progetto: continuare anche con un solo partecipante, perché l'obiettivo va oltre il numero e abbraccia il concetto di recupero e formazione. Con il supporto della direttrice Cosima Buccoliero e della funzionaria Lucia Contralto, "Ottoni in CC" dimostra come la musica possa essere un linguaggio universale di rigenerazione.