L'omaggio di César Brie a Falcone e Borsellino: "Nel tempo che ci resta"
Lo spettacolo è in programma sabato 10 febbraio a Binario Nova
La storia più recente del nostro Paese è protagonista dell’elegia per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino Nel tempo che ci resta: testo e regia di César Brie per lo spettacolo che si presenta come un atto di amore e di gratitudine nei confronti di chi ha dedicato e ancora oggi continua a dedicare la propria vita alla collettività e a una concreta testimonianza di coerenza, etica e giustizia.
A Binario Nova il 10 febbraio la produzione Campo Teatrale/Teatro dell'Elfo
Nel tempo che ci resta
Elegia per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Un atto di amore e di gratitudine nei confronti di chi ha dedicato
e continua a dedicare la propria vita alla collettività
Testo e regia di César Brie
Un cantiere abbandonato a Villagrazia, il luogo dal quale partì Paolo Borsellino per andare incontro alla morte. In questo cantiere un uomo fa rotolare per terra delle arance. Tra le lamiere appaiono quattro figure che il profumo delle arance ha tolto dalle ombre. Si chiedono dove sono, quale sia la terra in cui si trovano. Si riconoscono.
Sono le anime di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e Agnese Piraino Leto. L’uomo che ha lanciato le arance si presenta. È Tommaso Buscetta, il pentito di mafia. Le anime delle due coppie e del pentito, si raccontano in questo cantiere abbandonato.
I personaggi di quest’opera sono cinque e sono tutti morti. Agnese, la moglie di Paolo, è stata l’ultima ad andarsene. Per vent’anni aveva cercato inutilmente la verità. Prima di lei se n’era andato il pentito che aveva fornito a Giovanni e a Paolo le chiavi per capire la mafia dall’interno. Dieci anni prima della sua uscita di scena, nell’arco di due mesi, in quella sciagurata estate del ‘92, erano stati uccisi Giovanni e Francesca, e poi Paolo. Si ritrovano da morti, in un cantiere abbandonato, tra resti di macerie e lo sfondo del mare, per raccontarsi e raccontarci cosa è successo prima e cosa è accaduto dopo. I morti non serbano rancore: ricordano con precisione, intrecciano fatti, accadimenti, segnali, indizi. Avevano visto e previsto tutto, anche la cattiveria e il tradimento.
La lotta alla mafia, le vittime, i tradimenti, i pensieri, le vicende personali e pubbliche, la trattativa, l’isolamento, le menzogne, il senso di dovere e l’amore si intrecciano in questa ricostruzione di quanto è accaduto e di quanto continuerà ad accadere. Così i morti ricompongono la mappa devastata di un paese che amavano, ma che non accettavano. E proprio perché lo amavano e non lo accettavano, cercavano di cambiarlo. Ed è proprio l’amore che viene emerge da questa scena: malconcio, pieno di polvere e detriti, ma amore.
TEATRO BINARIO NOVA NEL TEMPO CHE CI RESTA testo e regia César Brie data spettacolo
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