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Foto Caprotti: il primo gol di Ronco al Sada contro il Genoa
Foto Caprotti: il primo gol di Ronco al Sada contro il Genoa

Tempo di esordio casalingo. Il pari di Empoli, maturato su un campo ai limiti della praticabilità, è già da archiviare e il calciomercato è sì ancora vivo ma ormai agli sgoccioli e dovrà farsi da parte per 90 minuti più recupero per lasciare spazio al secondo turno di questa Serie A, che finalmente torna a Monza per la nuova stagione. Domani, 24 agosto, ore 20.45, l’occasione sarà ghiotta: all’U-Power Stadium i bagaj di Alessandro Nesta ospiteranno il sempre spigoloso Genoa guidato dall’ex bomber Alberto Gilardino (compagno di squadra dello stesso Nesta al Milan e in Nazionale), reduce dal grande pari interno contro l’Inter scudettata. Una gara insidiosa e che, attraverso varie competizioni, conta una lunga storia.

I precedenti ufficiali

Il match avrà indubbiamente una sua componente romantica per i tanti precedenti tra Serie A, B, C1 e Coppa Italia disputatisi nel capoluogo brianzolo, ben 27. Nel particolare, il tabellino sorride ai liguri ma è scandito da tanti segni X e registra 10 affermazioni ospiti, 5 interne (tra cui quella nell’unico precedente di massima serie, decisamente storica) e ben 12 pareggi (5 dei quali a reti inviolate tra cui quello dell’aprile 1989, in una stagione in cui il Genoa vinse il campionato mentre il Monza si salvò curiosamente solo grazie alla migliore classifica avulsa negli scontri diretti con le concorrenti).

Più di 85 anni sono trascorsi dal primo incrocio. Era il 23 aprile 1939 e al vecchio Campo di Via Ghilini il Monza allora in Serie C riceveva il grande Genoa, la squadra che fece conoscere il grande Football all’Italia, 9 scudetti fino al 1924 e 4º al termine di quella stagione di A, per i quarti di finale di Coppa Italia, vinta dal Grifone due anni prima. I biancorossi, di due categorie inferiori ma forti di un grande trofeo nazionale fino a lì disputato, misero in difficoltà i ben più quotati genovesi che si imposero solo per 1-2 (rete locale di Riccardo Colombo). In semifinale sarebbero stati eliminati dall’Inter, allora sotto il nome di “Ambrosiana” per volere del regime fascista.

Il match sarebbe tornato d’attualità solo 14 anni più tardi in serie cadetta: il 4 maggio 1952 fu il Monza guidato dal ‘Dottor Sottile’ Annibale Frossi (salvo al termine della stagione per il rotto della cuffia) ad aggiudicarsi il primo incontro valevole per un campionato nazionale, superando i genovesi per 1-0 con rete di Giovanni Cuzzoni all’allora San Gregorio. Gli ospiti, dal canto loro, avrebbero pareggiato i conti già nel campionato successivo: 0-1 complice una sfortunata autorete di Magni per un Genoa poi vincitore del torneo e, dunque, di ritorno in Serie A.

Dagli anni ‘60 la sfida si sarebbe consolidata come “classica” di serie cadetta. Per il Monza, però, si trattò di un decennio complicato contro i liguri, in quanto la prima vittoria dal 1952 sarebbe arrivata solo nel 1969, 2-0 al Sada con centri di Strada e Burlando per i biancorossi del grande Gigi Radice (poi tecnico anche del Genoa) classificatosi 5º alla fine di un campionato nefasto per il Genoa, ultimo e clamorosamente retrocesso in C per la prima volta nella sua gloriosa storia.

Prima di questo epilogo sportivamente drammatico, gli ospiti si erano imposti sempre in cadetteria nel 1962 (0-2 nell’annata in cui ritrovarono la Serie A) e pesante 1-4 il 20 marzo 1966 impreziosito da una doppietta di Gianfranco Zigoni. Quel Monza sconfitto nettamente sarebbe scivolato in C alla fine di un campionato e di un anno turbolento post addio alla presidenza di Claudio Sada (allora titolare della Simmenthal che diede per un periodo il nome al club),sostituito da un momentaneo “comitato di reggenza”. Inoltre, nello stesso decennio le due squadre avrebbero pareggiato in tre frangenti (uno per 0-0), chiudendone due sull’1-1: nella prima occasione gol biancorosso di Prato in un turno di Serie B disputatosi curiosamente nel giorno di Natale del 1960; nella seconda, targata 1967, centro di Guido Vivarelli a rispondere all’iniziale vantaggio genoano di Enzo Ferrari, futuro biancorosso. Quel Genoa si sarebbe salvato solo in seguito alla “folle” fase a gironi prevista per gli spareggi.