Nuoto paralimpico, doppio record per la giovane concorezzese Emma Maino: l'orgoglio della sua professoressa
La piccola campionessa ha aggiornato due primati italiani di categoria
Tredici anni e tanta voglia di stupire. È una storia di resilienza e perseveranza quella di Emma Maino, giovane abitante di Concorezzo che ha stupito tutti agli ultimi Campionati italiani di nuoto paralimpico. La bambina, affetta dalla nascita da una rara patologia, nel corso della manifestazione iridata ha raggiunto un incredibile double: primato italiano di categoria nei 100 stile libero e nei 100 rana, record imbattuti rispettivamente dal 2015 e dal 2007. Un traguardo che ha il sapore dell'impresa per chi si è affacciato al fantastico mondo del nuoto da poco tempo per motivi terapeutici, costruendo immediatamente un rapporto quasi simbiotico con l'acqua e la vasca.
"Emma ha iniziato a nuotare nel 2021, mentre a livello agonistico ancora da meno tempo – ha dichiarato il padre Enrico - Inizialmente la piscina aveva ‘solamente’ un aspetto terapeutico, visto che aiutava Emma a convivere con la sindrome rara che l’ha colpita dalla nascita. Abbiamo cominciato con delle sedute di fisioterapia in acqua, ma Emma si è subito innamorata della piscina e del nuoto. Per diverso tempo abbiamo nuotato qui a Concorezzo, ma quando abbiamo scelto di passare all’agonismo ci siamo spostati a Milano".
Dato il risultato raggiunto dalla piccola Emma, non si sono fatte attendere le felicitazioni del Sindaco e dell'intera Amministrazione Comunale di Concorezzo: "Un sabato davvero speciale. Bravissima Emma! A te vanno i complimenti di tutta l'Amministrazione Comunale e un grosso in bocca al lupo per le prossime sfide". Lo stesso primo cittadino del comune brianzolo, Mauro Capitanio, visto il lustro che hanno dato alla città le vittorie di Emma, si è voluto personalmente congratulare in Municipio con la campionessa in erba.
Su Facebook sono arrivate anche le parole della sua insegnante di italiano, Livia Perfetti: “È una mia alunna e non sarei più contenta di così neppure se avesse vinto un concorso di poesia”. Applausi.