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Le origini dell'abbazia si perdono tra storia e leggenda. La tradizione vuole che sia stata edificata durante il regno dell'ultimo sovrano longobardo, Desiderio, in seguito a un voto del figlio Adalgiso. Si narra che il giovane principe, temporaneamente accecato durante una battuta di caccia al cinghiale, riacquistò miracolosamente la vista. 

La struttura originaria ha subito numerose trasformazioni nei secoli, particolarmente significative tra il IX e l'XI secolo, quando i monaci benedettini la trasformarono in un importante centro di potere spirituale e culturale.

Un capolavoro artistico millenario

L'interno dell'abbazia custodisce tesori di inestimabile valore, tra cui spicca un eccezionale ciclo pittorico del XII secolo. 

L'evoluzione architettonica ha visto l'aggiunta di elementi distintivi: lo scalone monumentale, il suggestivo pronao semicircolare e l'oratorio di San Benedetto, tutti realizzati nell'XI secolo, hanno conferito al complesso la sua attuale magnificenza.

Un cammino verso la bellezza

Raggiungere l'abbazia è parte integrante dell'esperienza. Il percorso, lungo circa 2,5 chilometri con un dislivello di 400 metri, si snoda attraverso un sentiero ciottolato di montagna, culminando in una scalinata. 

Un'ora di cammino che richiede calzature adeguate ma regala panorami mozzafiato e momenti di profonda contemplazione.

Verso il riconoscimento Unesco

L'eccezionale valore storico-culturale dell'abbazia ha recentemente ottenuto un importante riconoscimento: il Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l'Unesco ha approvato la candidatura "Early medieval Benedictine settlements in Italy" alla Lista del Patrimonio mondiale. 

Questo progetto sottolinea l'importanza, anche in Brianza, del monachesimo benedettino nella formazione dell'identità culturale europea, evidenziando il ruolo cruciale della Regola di San Benedetto nella vita comunitaria occidentale