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I piccoli (e grandi) lettori di ‘Topolino’ quest'oggi, mercoledì 15 gennaio, potranno acquistare il numero 3608 in diverse lingue locali: chi abita a Firenze e dintorni, la potrà leggere in dialetto fiorentino; chi nei pressi di Napoli, se la gusterà in napoletano; i residenti a Catania se la godranno in catanese-siciliano. Ed infine arriviamo ai lettori che vivono a Milano e province limitrofe, quindi anche a Monza e Brianza: per loro una storia in milanese arricchita da connotazioni dialettali locali.

Per tutte le altre regioni la versione del fumetto verrà distribuita in italiano, ma si potrà comunque prenotare in fumetteria o sul sito panini.it l'edizione da collezione con il dialetto desiderato.

Come è stata trattata da ‘Topolino’ la traduzione della storia ‘Zio Paperone e il PDP 6000’

Sul fumetto in edicola oggi, mercoledì 15 gennaio, ad introdurre la storia è Vittorio dell'Aquila, ricercatore freelance, che si occupa di cartografia applicata alla sociolinguistica e alla geolinguistica, politica e pianificazione linguistica, dialettologia e contatto linguistico.

Dell'Aquila spiega che “Paperone e Battista parlano un milanese di città un po' all'antica, i Bassotti un milanese più moderno con accenni alle varietà di campagna e al dialetto della ‘mala’; Archimede (e Edi) parlano bergamasco della Bassa". Infine “le didascalie sono in milanese di città poco marcato”.

Dell'Aquila aggiunge anche un'analisi grafologica, affermando che viene impiegata la ‘grafia portiana’, quella delle poesie di Carlo Porta o del vocabolario di Francesco Cherubini, per i dialoghi di Paperone e Battista. Mentre per gli altri personaggi e per le didascalie si utilizza una grafia più moderna.

Le vignette più iconiche della storia ‘Zio Paperone e il PDP 6000’: i Bassotti e quel ‘forsa bagài’