Torino-Monza: riuscirà la squadra di Nesta a ritrovare i tre punti contro un Toro in evidente difficoltà?
Nella tredicesima giornata di campionato, si disputerà una partita tanto importante quanto delicata per Torino e Monza che non stanno attraversando un bel periodo.
Nella tredicesima giornata di campionato, si disputerà una partita tanto importante quanto delicata per Torino e Monza che non stanno attraversando un bel periodo.
Torino-Monza: riuscirà la squadra di Nesta a ritrovare i tre punti contro un toro in evidente difficoltà?
Le due compagini sono reduci da una serie di risultati negativi che hanno messo a forte rischio la posizione dei rispettivi allenatori, Vanoli e Nesta.
Anche se il Monza può essere giustificato per il calendario avuto fino ad ora che ha visto i brianzoli confrontarsi contro la maggior parte delle migliori squadre di Serie A, senza sfigurare e riuscendo a strappare qualche punto. Tuttavia, quando il Monza ha avuto partite alla sua portata non è mai riuscito ad ottenere il bottino pieno, Verona escluso, e ciò ha portato i brianzoli ad occupare il penultimo posto in classifica.
Da domenica non ci sono più alibi per i biancorossi poiché per gli uomini di Nesta inizia una serie di partite nelle quali il Monza deve iniziare a macinare punti per smuovere la propria classifica. Si parte dal Torino che dopo un buon inizio di campionato, condito da 11 punti nelle prime 5 giornate, ora è in un momento di totale confusione visti i recenti risultati che hanno fatto allontanare i granata dalle zone alte della classifica.
Questo caos è dovuto dalla mancanza di risultati della squadra di Vanoli, da cui poi sono seguite le contestazioni dei tifosi contro la società.
Quindi quale momento migliore per il Monza per tornare a vincere e farlo contro una squadra con la quale i brianzoli non sono mai riusciti a battere in serie A nei precedenti quattro incontri.
Un mercato dai tanti cambiamenti e l’imprevisto infortunio di Zapata
La scorsa annata aveva visto lottare fino all’ultima giornata il Torino per l’accesso ad una competizione europea, ma alla fine i granata hanno perso il testa a testa con la Fiorentina e si sono dovuti accontentare del nono posto. La fine di quel campionato ha visto concludersi l’avventura di Ivan Juric come allenatore del Torino, dopo tre stagioni positive nelle quali l’ex Verona è riuscito a risollevare i granata grazie alle sue idee che hanno portato il toro ad avere un’identità ben precisa.
Come sostituto del tecnico serbo è arrivato Paolo Vanoli, reduce da una indimenticabile esperienza a Venezia conclusa con la promozione nella massima serie, individuato dalla società granata come l’uomo giusto per condurre il toro. L’allenatore di Varese propone un calcio più offensivo rispetto a quello di Juric, con arma principale il possesso palla.
Durante il mercato, oltre al cambio in panchina, il Torino si è privato di due dei migliori giocatori della rosa.
Il primo riguarda il capitano Alessandro Buongiorno, difensore centrale, che dopo una vita in granata è stato ceduto al Napoli per una cifra superiori ai trenta milioni di euro, bonus inclusi. La sua partenza è stata difficile da digerire per i tifosi e ha lasciato un grosso buco in difesa, visto anche l’infortunio di Schuurs, che è stato riempito da Samuel Coco. Quest’ultimo ha avuto un buon inizio di stagione, nel quale il centrale ha collezionato due gol per poi, come tutta la squadra, andare a calare di rendimento nelle ultime uscite. Insomma, l’assenza di Buongiorno non è stata ancora colmata e ciò lo dimostrano i numeri difensivi del Torino in questa stagione. Sono già 18 i gol presi dai granata in 12 giornate, esattamente la metà di quelli subiti in tutta la passata stagione, un netto passo indietro che ha fatto diventare la difesa un punto debole di questa squadra.
L’altro giocatore ceduto nell’ultima sessione di mercato è Raul Bellanova, uno dei migliori esterni a tutta fascia della scorsa stagione impreziosita da un gol e sette assist, che si è accasato all’Atalanta.
L’esterno italiano è stato rimpiazzato da Pedersen, arrivato negli ultimi gironi di mercato, che fino a questo momento non sta rendendo secondo le aspettative e sicuramente non ai livelli di Bellanova a cui i tifosi del Torino erano abituati fino a qualche mese fa.
Quindi una doppia mazzata per Vanoli che si è visto la sua rosa indebolirsi rispetto a quella che aveva inizialmente. Tuttavia, il tecnico ex Venezia era riuscito a imporre il proprio gioco alla squadra che si è visto nelle prime partite. Poi è arrivato un alto colpo basso per i granata ovvero l’infortunio di Duvan Zapata, avvenuto contro l’Inter, che terrà il colombiano ai box per molti mesi. Dall’arrivo dell’attaccante colombiano nella scorsa stagione, la maggior parte dei gol dei granata sono arrivati proprio da lui ed è forse questo il motivo per cui dopo il suo infortunio il Torino abbia realizzato appena tre gol nelle ultime cinque partite.
Sono dunque tanti i problemi che Vanoli deve cercare di risolvere il prima possibile, partendo da domenica nella sfida casalinga contro il Monza.
La ricerca dell’ampiezza e la valorizzazione delle mezze ali
Il Torino di Vanoli scende in campo con un 3-5-2, stesso modulo utilizzato anche nella passata stagione dai granata e questo dimostra il fatto che la scelta di virare su Vanoli sia stata mirata per non stravolgere il modo di giocare.
In fase di possesso, il Torino costruisce solitamente con i tre difensori oppure con l’abbassamento di Ricci tra il centrale e il braccetto per far partire l’azione. Il secondo passo è andare a cercare il vertice basso dei tre centrocampisti, spesso Ricci ma possono essere anche le due mezzali che si scambiano di posizione con il regista italiano. Una volta che il centrocampista ha la palla, il primo pensiero è quello di andare a cercare uno dei due esterni da mandare in profondità per permettergli di effettuare il cross in mezzo.
L’azione si conclude con il riempimento in area di cinque giocatori granata; i due attaccanti, le due mezzali e l’esterno dalla parte opposta. Le mezzali sono i giocatori più valorizzati nel gioco di Vanoli poiché l’allenatore di Varese vuole che accompagnino l’azione e che l’esterno metta, nella maggior parte dei casi, il cross a rimorchio poiché essi hanno più tempo e spazio per indirizzare il pallone in porta e quindi segnare.
In fase di non possesso il Torino si dispone con un 5-3-2 dove gli esterni si abbassano e si stringono con i difensori così da formare più densità centrale, così da lasciare agli avversari il gioco sulle corsie laterali. In questa situazione i quinti devono essere bravi ad uscire sul portatore, con la mezzala vicina che deve dargli copertura così da non prendere imbucate.
Come il Monza può far male al Torino?
Nonostante il Torino crei tanto traffico nella zona centrale del campo, la maggior parte dei gol presi dai granata arrivano da delle percussioni centrali degli avversari. Quindi il Monza dovrà essere bravo a giocare verticalmente e dunque far arrivare il pallone ai due trequartisti, agenti sotto punta, che dovrebbero essere Maldini e Mota. Questi ultimi devono essere bravi a far prevalere le proprie qualità sugli avversari e saranno loro la chiave del match per il Monza. Inoltre, il Torino è una squadra che soffre tanto la profondità vista la poca velocità dei tre difensori centrali. Quindi un'altra soluzione potrebbe essere il lancio lungo di Turati direttamente su Djuric che fa da sponda per mandare gli esterni o i trequartisti a concludere verso la porta.
Ci si aspetta una partita di grande energia, voglia e determinazione da parte delle due formazioni dove i dettagli potrebbero fare la differenza per indirizzare la partita a favore dei granata o della squadra di Nesta, vista la situazione di entrambe le compagini che sono chiamate a non commettere più passaggi a vuoto.
Federico Guagliumi