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carlo acutis

Un caso inquietante ha scosso la comunità religiosa di Assisi: i capelli del beato Carlo Acutis, il giovane che sarà canonizzato il 27 aprile 2025 durante il Giubileo degli adolescenti, sono stati messi all’asta sul web. La notizia ha spinto il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, a presentare un esposto-denuncia contro ignoti al commissariato locale il 25 marzo. L’asta, conclusasi all’alba, ha visto un acquirente anonimo aggiudicarsi i capelli per 2110 euro, un’operazione che viola il diritto canonico, il quale proibisce il commercio di reliquie. La vicenda ha sollevato preoccupazioni anche in Vaticano, tanto che il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del dicastero delle cause dei santi, ha coinvolto un legale tramite Nicola Gori, postulatore della causa di beatificazione di Acutis.

Un mercato inaccettabile per la Chiesa

L’autenticità dei capelli messi in vendita è incerta: la foto online mostra un certificato con sigillo in ceralacca, ma non proviene dalla diocesi di Assisi, e il venditore si nasconde dietro uno pseudonimo. Secondo le regole della Chiesa, le reliquie autentiche possono essere trasferite solo da vescovo a vescovo, mai vendute o esposte in luoghi non sacri. Il fenomeno della compravendita di oggetti legati a santi e beati, specialmente umbri, su piattaforme di e-commerce non è nuovo: il Corriere dell’Umbria aveva già denunciato simili attività nei giorni precedenti. Questo caso, però, assume una rilevanza particolare vista la popolarità di Carlo Acutis, il giovane morto a 15 anni di leucemia, noto come “patrono di internet” e definito “influencer di Dio”.

La popolarità di Carlo Acutis e le sue implicazioni

carlo acutis

La fama di Carlo Acutis, cresciuta enormemente dopo la sua morte, ha ispirato devozione in tutto il mondo, ma ha anche alimentato un mercato che la Chiesa considera inaccettabile. La sua figura, che unisce spiritualità e modernità, ha toccato il cuore di molti, soprattutto giovani, come sottolineato dalla madre, che lo descrive come un “influencer di Dio” capace di dire ai ragazzi “non siete soli”. Tuttavia, la vendita delle sue reliquie rappresenta una distorsione di questo messaggio, spingendo le autorità ecclesiastiche a intervenire per tutelare la sacralità del culto e contrastare un fenomeno che rischia di profanare il significato della sua santità.