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Ripercorrendo la sua giovinezza, Fuksas ha condiviso ricordi vividi che rivelano l’influenza di figure straordinarie sulla sua formazione. Durante gli anni delle elementari, il suo maestro, il poeta Giorgio Caproni, gli ha trasmesso l’amore per la poesia e la musica. È stato proprio a casa di Caproni che Fuksas ha conosciuto Giuseppe Ungaretti, un altro gigante della letteratura italiana, amico intimo del suo insegnante. Questi incontri hanno lasciato un’impronta profonda, alimentando la sensibilità artistica dell’architetto fin dalla tenera età.

Gli anni del liceo: tra Bertolucci e Pasolini

Gli anni del liceo al “Virgilio” di Roma sono stati altrettanto formativi per Fuksas, che ha ricordato con ammirazione il talento di Bernardo Bertolucci, il ragazzo più brillante della scuola, di poco più grande di lui. Insieme, giocavano a calcio, e con il passare del tempo si unì al gruppo un’altra figura eccezionale: Pier Paolo Pasolini. Fuksas ha descritto Pasolini come un uomo “sensibile, coltissimo e pieno di ombre”, che in campo si distingueva per velocità e rispetto delle regole. “Si incazzerà dopo, quando comincerà a scrivere i meravigliosi pezzi sul Corriere della Sera”, ha aggiunto con un sorriso, riferendosi alla successiva carriera di Pasolini come intellettuale e polemista.

Il sogno d’artista e l’incontro con De Chirico

Nonostante la sua carriera da architetto, Fuksas ha rivelato che da bambino il suo sogno non era progettare edifici, ma diventare un artista. La sua famiglia viveva nello stesso palazzo di Giorgio Castelfranco, storico dell’arte vittima delle leggi razziali, noto per aver recuperato opere d’arte italiane trafugate dai nazisti. Fu Castelfranco a intuire il potenziale del giovane Fuksas, consigliandogli di trovare un maestro. Così, lo portò da Giorgio De Chirico, con cui Fuksas instaurò un rapporto speciale, diventando il suo “ragazzo di bottega”. Grazie a De Chirico, frequentava ristoranti come Nino, incontrando artisti e galleristi che lo introdussero al mondo dell’arte.

Una vitalità inesauribile e visioni per il futuro

silvio berlusconi

A 78 anni, Massimiliano Fuksas mantiene una straordinaria energia creativa. Si sveglia ogni mattina alle 6:30 con un nuovo progetto in mente, come ha raccontato: “Questa mattina, per esempio, ho immaginato una città piena di luci, un po’ come un tetto di stelle”. La sua passione per la creazione e il desiderio di lasciare un segno continuano a guidarlo, rendendolo una figura di riferimento non solo nell’architettura, ma anche nel dibattito culturale. Le sue parole su Berlusconi, unite ai ricordi di una vita ricca di incontri straordinari, confermano la complessità di un uomo che non smette di sorprendere.