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Stadio Gino Alfonso Sada, 20 febbraio 1983: Loris Pradella conclude di sinistro e sigla il raddoppio biancorosso sulla Lazio
Stadio Gino Alfonso Sada, 20 febbraio 1983: Loris Pradella conclude di sinistro e sigla il raddoppio biancorosso sulla Lazio

Domenica 10 novembre, alle ore 18, il Monza sarà nuovamente di scena tra le mura amiche dell’U-Power Stadium per un nuovo big match. 
Archiviato con un po’di lecita rabbia e amarezza, per ragioni note, il ko interno contro il Milan, i biancorossi ospiteranno per il dodicesimo turno di Serie A la sempre temibile Lazio guidata dall’ex Marco Baroni (giovane biancorosso nella stagione 1982-1983), reduce da tre successi consecutivi, stabile ai piani alti della classifica e anche prima a punteggio pieno in Europa League, in attesa del match di domani sera contro il Porto. 
Anche Alessandro Nesta è un grande ex e per lui la sfida si prospetta particolarmente speciale: romano e laziale di nascita, tra le fila dei biancocelesti ci è cresciuto sin dalle giovanili, per poi diventare capitano e giovane, vincente leggenda del club in 17 anni totali di militanza (dal 1985 al 2002) e sempre contraddistinti dalla sua eleganza dentro e fuori dal campo. Memorabili i successi europei e lo storico Scudetto conquistato nel 2000 sotto alla saggia e appassionata guida del compianto Sven-Göran Eriksson, figura che indubbiamente ha lasciato tanto in eredità, a livello umano e sportivo. 
Monza-Lazio avrà, dunque, una sua componente romantica che va a unirsi alla storia del confronto.

I precedenti ufficiali 

I precedenti (tra Serie A, B e Coppa Italia) certificano uno strapotere storico biancorosso contraddistinto da una lunga imbattibilità: in campionato la Lazio ha vinto a Monza unicamente al primo incrocio di Serie A; l’unico altro squillo era arrivato nel trofeo nazionale ma passando dai calci di rigore. 
Per il resto, su 11 confronti totali i brianzoli registrano 4 successi, l’ultimo, però, arrivato nell’ormai lontano 1983. 5 i pareggi, due dei quali a reti inviolate: il primo nel 1972, anno in cui la Lazio fu promossa in A, e il secondo nella turbolenta stagione 1985-1986, quando il Monza fu retrocesso in Serie C1 e in cui anche i biancocelesti sfiorarono clamorosamente quest’ultima.

Il Monza fu in grado di imporsi sui laziali sin dal primissimo e storico incrocio cadetto, datato 11 marzo 1961: allo Stadio Città di Monza, i bagaj dell’argentino Hugo Lamanna superavano la compagine della capitale per 2-1 in rimonta. A Governato, bestia nera per il Monza, rispondeva Traspedini, mentre quello che sarebbe diventato il “Sergente di ferro” Eugenio Bersellini, regalava al pubblico di casa il punto della vittoria dal dischetto.

Nella stagione seguente i brianzoli si sarebbero ripetuti con il medesimo risultato: il 10 febbraio 1963 ancora Traspedini e Gotti assicuravano gli allora due punti, con rete biancoceleste e ininfluente di Rozzoni. 

Nel 1967, invece, il gol di Claudio Sala fu pareggiato dal solito Nello Governato, ma il Monza sarebbe tornato a far la voce grossa al Sada già il 15 giugno 1969 quando, sotto la guida del Barone Nils Liedholm, superava per 1-0 (rete di Enrico Prato) una Lazio praticamente già promossa in Serie A.

Negli anni ‘70 sarebbe nata la grande, vincente e allo stesso tempo maledetta Lazio di Tommaso Maestrelli, presto scudettata. Il confronto sarebbe, così, tornato ad essere realtà solo nel decennio successivo quando il celebre, oscuro e mai totalmente chiarito Totonero avrebbe gettato ombre sulla compagine biancoceleste, ricondannandola a qualche stagione cadetta dove ritrovò i brianzoli.

Il 7 dicembre 1980, il Gino Alfonso Sada fu teatro di un incrocio di cadetteria pirotecnico con il Monza, retrocesso in Serie C1 al termine del campionato, a rispondere colpo su colpo all’avversario. A Garlaschelli fece eco il giovanissimo idolo di casa Daniele Massaro, mentre al rigore di Chiodi rispose, al 90’ e sempre dal dischetto, il Dottor (di fatto) Renato Acanfora.

Dopo un anno di purgatorio, i biancorossi sarebbero tornati in cadetteria e, il 20 febbraio 1983, si sarebbero comportati anche meglio sotto la guida di Mazzetti, imponendosi per 2-0 con reti di Giorgio Papais su rigore e di Loris Pradella in quella che a oggi resta l’ultima vittoria casalinga.

Dopo il pari a reti inviolate del 1985, la Lazio si sarebbe presto ristabilizzata in massima serie ritrovando prestigio e grandi successi.