Valditara a Monza risponde a 11 istituti brianzoli: 'Ecco come la scuola dovrebbe cambiare'
Sei domande degli studenti al ministro dell'Istruzione per una scuola migliore, tra teoria, pratica e libertà educativa

Rispondendo a una studentessa che aveva criticato l’atteggiamento di certi insegnanti, definiti “semplici burocrati”, il ministro ha rilanciato il ruolo educativo del docente:
I primi maestri sono stati i miei genitori. Porto sempre come modello una frase che mia mamma mi aveva detto prima di un esame importante, per il quale ero particolarmente preoccupato. Mi disse: ‘Hai studiato, hai fatto il tuo dovere, è di questo che ti devi preoccupare’. E questo mi ha accompagnato per tutta la vita.
Sulla valorizzazione della professione docente, ha aggiunto: “È fondamentale assumere i migliori laureati, motivati a insegnare”, anche strappandoli “ad altre professioni ad oggi più remunerative”.
Scuole paritarie e libertà educativa
Uno dei temi più dibattuti è stato quello dell’accesso alle scuole paritarie, con il ministro che ha ribadito la proposta del “buono scuola nazionale”:
Il Governo ha già stanziato risorse per aumentare la defiscalizzazione delle rette, che è solo un primo passo, dobbiamo andare in questa direzione.
Valditara ha poi sottolineato:
In Europa noi siamo il Paese che meno crede in questa effettiva parità di scelta formativa, e se vogliamo realmente crescere voi in modo libero dobbiamo considerare la scuola paritaria un modello, dove poter magari fare delle sperimentazioni educative, poi replicabili eventualmente nella scuola statale. È il pluralismo il sale della democrazia.
E ancora:
Non solo ci deve essere la libertà di scelta, ma chi sceglie una scuola paritaria deve avere la possibilità di detrarla in parte dalla dichiarazione dei redditi.

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