Paolo Berlusconi, testimone in un processo, svela: 'Pagai per aiutare Silvio'. Ecco il perché
Si tratta di un procedimento per evasione fiscale e il presidente onorario del Monza, non indagato, ha parlato del motivo che lo ha spinto all'acquisto di alcuni quadri
Arte, evasione, misteri: l’intrigo con protagonista Paolo Berlusconi
Quale era il vero scopo delle opere d’arte vendute a Paolo Berlusconi da tre intermediari romani? Si trattava di un’operazione per accumulare enormi guadagni evadendo il fisco, oppure quelle vendite nascondevano il pagamento per un dossier destinato ad aiutare il Cavaliere a superare le sue battaglie giudiziarie?
Parte da questa domanda l'articolo a firma Irene Famà sull'edizione odierna de La Stampa che racconta come da un processo per evasione fiscale in corso nella Capitale emerga un intreccio curioso che porta fino a Milano.
Tra gli imputati Tiziano Cosettini, commerciante d’arte, che insieme all’amico Luigi Ferdinandi e alle rispettive compagne ha venduto, per milioni di euro, una serie di quadri, obelischi e mobili d’epoca al fratello di Silvio Berlusconi. Secondo la ricostruzione della GdF, però, i venditori non avrebbero dichiarato l’Iva né le imposte dovute, portandoli così davanti ai giudici.
Ma le implicazioni fiscali sono solo un aspetto della vicenda. A gettare ulteriore ombra sulla storia è stata la testimonianza di Paolo Berlusconi, chiamato a raccontare la sua versione durante le ultime udienze.