Paolo Berlusconi, testimone in un processo, svela: 'Pagai per aiutare Silvio'. Ecco il perché
Si tratta di un procedimento per evasione fiscale e il presidente onorario del Monza, non indagato, ha parlato del motivo che lo ha spinto all'acquisto di alcuni quadri
Tra il 2015 e il 2018, Paolo Berlusconi acquista opere d’arte: quadri, obelischi, mobili e persino un putto toscano. Per questi oggetti spende milioni di euro attraverso una decina di bonifici e ammette nel corso del processo:
Le ho pagate a un prezzo più alto del loro valore reale. Sopravvalutandole di proposito.
Il motivo? Non si trattava solo di amore per l’arte. Il presidente onorario del Monza infatti prosegue:
Volevo ottenere prove su alcune situazioni poco chiare che riguardavano mio fratello in diversi processi che ha affrontato. Cercavo di favorire queste indagini, ma si è rivelata una ricerca infruttuosa.
Berlusconi riteneva infatti che quelle persone, conosciute da oltre un decennio ‘per vari motivi’, potessero fornirgli dossier utili per aiutare il fratello Silvio nei suoi guai giudiziari.
Si trattava di un periodo critico, quello del processo Fininvest, e Paolo ha illustrato dettagliatamente alla Corte il suo intento:
Cercavo delle prove per aiutare mio fratello. Per questo ho comprato opere d’arte consapevole di pagarle più del loro valore. I pagamenti sono stati effettuati in più tranche, tutto tracciato e documentato.