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Francesco Izzo
Francesco Izzo

Lo sport come strumento di solidarietà

Dal 2019, Francesco utilizza lo sport come strumento per diffondere il messaggio di Isla ng Bata e coinvolgere sempre più persone nella causa dell’associazione. Ogni tappa del suo viaggio diventa un’opportunità per incontrare sostenitori, organizzare eventi di sensibilizzazione e raccogliere fondi per continuare a sostenere le bambine e i bambini che l’associazione accoglie.

Un viaggio di speranza verso il futuro

"Nessun bambino sceglie il luogo in cui nascere, il loro futuro dipende da noi", afferma Francesco. La sua pedalata rappresenta un impegno concreto verso un mondo in cui ogni bambino possa avere la possibilità di un futuro migliore. Grazie all'adozione a distanza e all’impegno costante di volontari e sostenitori, Isla ng Bata ha già cambiato la vita di tanti piccoli, e continuerà a farlo pedalata dopo pedalata.

- Foto Matteo Cavalleri

Un viaggio di speranza che unisce sport e solidarietà, dimostrando come anche un’impresa fisica possa diventare un atto di amore verso i più deboli. Francesco continuerà il suo viaggio, chilometro dopo chilometro, per far sì che sempre più bambini possano guardare al futuro con speranza.

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Ad Agrate Brianza, il 9 settembre si è rivelato un giorno particolarmente allarmante per la sicurezza degli anziani. Cinque signore sono state prese di mira da una banda di truffatori, pronti a ingannarle con strategie studiate per sfruttare la loro vulnerabilità. I criminali, ben organizzati e persuasivi, hanno agito tramite telefonate e visite al citofono, spacciandosi per figure autorevoli.

La telefonata del falso avvocato: truffa riuscita

Tra i vari tentativi, uno purtroppo è andato a buon fine. Un’anziana è stata contattata da un uomo che si è presentato come avvocato, informandola che il figlio era stato coinvolto in un grave incidente, avendo investito una bambina. I truffatori, per rendere ancora più credibile la loro menzogna, hanno fatto ascoltare alla donna falsi messaggi vocali del figlio, alimentando il suo stato di ansia. Nel panico, la vittima è stata convinta a consegnare oro e oggetti di valore per "sistemare la pratica legale" ed evitare ulteriori complicazioni. In questo modo, la donna è caduta nella trappola dei criminali, subendo un ingente danno.

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In un altro dei cinque tentativi, i truffatori hanno contattato telefonicamente un'altra anziana, spacciandosi per marescialli dei Carabinieri. Durante la conversazione, l'uomo ha riferito che "c’è da ritirare una comunicazione importante", chiedendo alla donna di recarsi in caserma. Fortunatamente, la signora ha intuito che qualcosa non era corretto e ha deciso di non seguire le istruzioni, mettendo fine alla telefonata.