M5 Milano-Monza: audizione al Pirellone tra ritardi e extracosti. Tutti gli interventi
Per Sassoli c'è un problema di leadership. Corbetta chiede un lotto unico per evitare che la tratta si fermi a Monza Bettola

Numerosi gli interventi dei consiglieri regionali nel corso dell'Audizione al Pirellone.
Gigi Ponti:
Con le risorse stanziate si arriverebbe a 300 milioni, uno degli obiettivi è comprendere come consolidare la disponibilità della somma. Riuscire a capire quante saranno le risorse è fondamentale. Bisogna capire se già da quest'anno la somma sarà attribuibile perché nessuno indice una gara senza copertura. Per capire come appaltare l'opera bisogna capire come coprire gli ulteriori 150 milioni. Le risorse del governo sono di un certo tipo per le opere pubbliche, poi ci sono le risorse regionali e gli enti locali.
Claudia Terzi:
La linea dovrebbe coprire due capoluoghi di provincia, con 11 stazioni e un deposito officina, un progetto complesso ed è a capo del comune di Milano. La copertura finanziaria è divisa tra stato, regione Lombardia, comune di Milano, di Sesto, di Cinisello e di Monza. In ordine al prolungamento della M5 ci sono state diverse interlocuzioni. L'elemento noto a tutti è lo spostamento in avanti relativo alle attività in pancia al comune di Milano. All'inizio si prevedeva un avvio dei lavori al 2022, ora sono ricalendarizzati al 2026 con una entrata in servizio al 2033. Non è intenzione della Regione procrastinare il progetto.
Marco Alparone:
Per quanto riguarda gli impegni finanziari è che regione Lombardia ritiene strategica. Manteniamo il nostro impegno e lo manteniamo anche con risorse proprie con delibera approvata oggi che delibera il piano di investimenti. Il tema degli extracosti è comunque evidente, le risorse sono vincolate e se le vincoliamo a quest'opera non possiamo disporle per altri investimenti.
Andrea Crippa:
C'è un'assenza importante, quella del comune di Milano. La metropolitana è un'opera strategica e c'è un'attenzione politica e istituzionale su di essa. Lo slittamento dei lavori è degno di nota, di tanti anni, forse troppi.
Christian Garavaglia:
C'è un'attenzione particolare per questa linea metropolitana perché è un'opera strategica, ed è importante l'impatto ambientale e economico. Ognuno faccia il suo pezzo. Bisogna ripensare il TPL, anche a livello nazionale. Serve una seria riforma.
Silvia Roggiani:
Quando il Governo stanzierà i 30 milioni? Per ora non c'è la data, ma c'è solo la notizia del taglio delle risorse.
Adriano Galliani:
Ho ottenuto nella legge di Bilancio 2024 2,5 milioni di stanziamento ottenuti dal sottoscritto con l'appoggio del proprio gruppo. Quest'opera interessa a tutti in maniera assoluta.
Sandro Sisler:
Occorre capire quale è la cifra e quale è il progetto da porre in gara. Quindi bisognerebbe convocare un tavolo con gli enti locali che mai sono stati ascoltati né da Metropolitana Milanese né dal Comune di Milano. Le incertezze costringono Regione a vincolare risorse che ancora oggi non hanno certezze di essere spese. Il pragmatismo ci dice che l'opera deve partire e che i fondi di 1miliardo e 300milioni mi sembrano sufficienti per farlo partire. Altrimenti andremo troppo in là e più in là si va, aumenteranno anche i costi ma le risorse sono limitate e non infinite. E poi insistere con MM di dividere in due lotti gli appalti.
Marco Bestetti:
Il tema su cui lavorare è quello degli extracosti. Non si possono stanziare risorse se non c'è una definizione puntuale del progetto. Quando le carte saranno formalizzate, si potranno fare le valutazioni del caso. Lato Regione Lombardia confermiamo di essere seri e di credere nell'opera, anche se Regione da sola non potrà farcela. Però è un dato oggettivo che sia stato confermato l'impegno.
Pietro Bussolati:
Gli extracosti sono tra il 25 e il 30%. Qualsiasi opera, però, ha degli extracosti, quindi non prendiamoci in giro. Non possiamo chiedere ai comuni di trovare i 400-450 milioni. Impegniamoci tutti perché venga fissato nel prossimo bilancio.