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Nella settimana dal 7 al 13 aprile, la Lombardia ha registrato 2.255 casi di sindromi simil-influenzali, con un’incidenza di 5,98 casi ogni mille abitanti, secondo i dati del sistema di sorveglianza RespiVirNet. La distribuzione per fascia d’età mostra una maggiore prevalenza tra i bambini da zero a 4 anni, con un’incidenza del 15,13%, seguiti dagli adulti tra i 15 e i 64 anni, con il 6,15%. I giovani tra i 5 e i 14 anni hanno un’incidenza del 5,07%, mentre gli over 65 si attestano al 3,21%. A livello nazionale, la stessa settimana ha visto 340.000 casi, portando il totale degli italiani colpiti dall’inizio della stagione a oltre 15,6 milioni.

Una stagione eccezionalmente lunga e intensa

Fabrizio Pregliasco non ha dubbi: la stagione influenzale 2024-2025 è paragonabile, per gravità, a quella del 2009-2010, con una durata e un’intensità che ricordano anche l’annata 2022-2023, quando il calo della pressione del Covid-19 aveva lasciato spazio ad altri virus respiratori. “È la peggiore dal 2009-2010 e diverse regioni restano in fascia gialla”, ha dichiarato Pregliasco all’Adnkronos Salute, sottolineando che la coda epidemica potrebbe protrarsi più a lungo del previsto. Le condizioni climatiche instabili, con piogge e sbalzi di temperatura, insieme agli incontri ravvicinati tipici delle festività e ai viaggi durante le vacanze scolastiche, stanno contribuendo a mantenere un livello di contagi settimanali intorno ai 350.000 casi, rallentando la discesa della curva epidemica.

I virus cugini protagonisti della fase finale

Influwnza

Con l’avanzare della primavera, i virus dell' cedono il passo ai cosiddetti “virus cugini”, che dominano le fasi iniziali e finali della stagione. Pregliasco ha evidenziato la presenza di rinovirus, enterovirus, adenovirus, virus parainfluenzali e coronavirus non-Sars, accompagnati da una persistenza di casi di influenza vera, virus respiratorio sinciziale (RSV) e, in misura minore, Covid-19. Questo mix di patogeni, pur causando forme generalmente meno gravi, può rappresentare un rischio per i soggetti fragili, predisponendoli a complicanze. La combinazione di fattori climatici e sociali sta amplificando la diffusione di queste infezioni, rendendo la coda della stagione influenzale più prolungata rispetto agli anni precedenti.

Covid-19: la Lombardia guida i contagi

Parallelamente all’influenza, il Covid-19 continua a circolare, con un lieve aumento dei casi nella settimana dal 10 al 16 aprile. In Italia, i contagi registrati sono stati 330, con 8 decessi, rispetto ai 274 casi e 6 morti della settimana precedente, secondo il bollettino del Ministero della Salute. La Lombardia si conferma la regione con il numero più alto di casi, 90, seguita dal Lazio con 89. Il tasso di positività nazionale è salito all’1,1%, con un calo dei tamponi effettuati, passati da 31.867 a 29.226. I decessi si concentrano principalmente in Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria e nella provincia autonoma di Trento, mentre regioni come Molise, Sicilia e Valle d’Aosta non hanno registrato nuovi casi.