Limbiate, aveva fatto da prestanome a noto boss della mafia: ecco la condanna
Per Massimo Gentile lunga pena per associazione mafiosa. Il suo nome legato a Messina Denaro
Dal marzo 2019 Gentile risultava dipendente del Comune di Limbiate, con il ruolo di Responsabile dei procedimenti relativi al Servizio lavori pubblici. Secondo l'accusa, Messina Denaro avrebbe scelto di affidarsi a Gentile per la certezza di poter contare sulla sua fedeltà, garantita dalle parentele e dai rapporti con esponenti di spicco del contesto mafioso campobellese.
La parentela con esponenti mafiosi
Un elemento chiave emerso dall'inchiesta è il legame di parentela tra Gentile e Salvatore Gentile, marito di Laura Bonafede, mafioso condannato all'ergastolo per gravi reati commessi su ordine di Messina Denaro. L'identità di Gentile, dunque, avrebbe rappresentato una garanzia essenziale per la latitanza del boss.
Gli acquisti per conto del boss
Grazie a questi documenti, nel novembre 2014 Messina Denaro acquistò una Fiat 500 presso una concessionaria di Partinico, con la "totale complicità, fedeltà e obbedienza" di Gentile. Nel 2007, a suo nome, furono acquistate due motociclette, una delle quali destinata all'uso personale del boss. Quando Gentile cambiò residenza, aggiornò l'indirizzo solo per il mezzo a lui in uso, lasciando invariati i dati relativi alla BMW utilizzata da Messina Denaro.
La reazione del Comune di Limbiate
In merito alla vicenda, il Comune di Limbiate ha dichiarato la completa estraneità ai fatti, sottolineando che le vicende contestate non sono collegate all'attività di Gentile come dipendente comunale. Il sindaco Antonio Romeo ha dichiarato:
Abbiamo appreso questa mattina (domenica 19 gennaio, ndr) dell'accaduto e da subito abbiamo prestato la necessaria massima collaborazione alle autorità per tutti i controlli di rito.
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