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I fatti attestano la veridicità totale di questo quadro. Il mercato estivo, fatto di tanti desideri, di tanti tentativi e contatti importanti (si pensi a mister Baroni ed ai tanti nomi per sostituire Di Gregorio), tutti non andati a buon fine. Poi l’esonero di Nesta ed il suo successivo richiamo, quando anche chi aveva suggerito di prendere Bocchetti si è accorto di averla combinata grossa perché la pezza era molto peggio del buco. Quindi il mercato invernale, una dismissione a senso unico. E, dulcis in fundo, tra le stranezze e le assurdità rientra anche il numero degli infortuni, di cui si è perso il conto. Sulle indisposizioni non si può e non si deve scherzare, ma i tempi di recupero da qualche infortunio sono diventati biblici, al punto di essere oggetto di più che comprensibili interpretazioni goliardiche di ogni genere.

Da Silvio Berlusconi a Gigi Marzullo: povero Monza, che brutta fine stai facendo.. 

Ma c’è un elemento che rischia di essere, se non lo è già, quello di maggiore assurdità tra le tante situazioni paradossali. Mi riferisco a quel concetto di ossimoro che non può essere meglio rappresentato da quel “silenzio assordante” di cui società e proprietà si stanno rendendo interpreti da ormai diverse settimane. Il che stride in modo eclatante se si pensa che proviene da quel gruppo di uomini facenti parte di quelle aziende che hanno cambiato il modo di fare comunicazione in Italia negli ultimi decenni, grazie a quell’uomo che sembra mancato secoli fa per come vanno le cose oggi. Silvio Berlusconi, contrariamente a chi gli è succeduto nelle aziende e alla guida dell’AC Monza, avrebbe trovato il modo di parlare e farsi capire anche dai sordi. Altra pasta, altra strategia comunicativa, altro modo di interpretare la vita e affrontare gli eventi.

Che bello ricordare i momenti migliori della storia biancorossa, quando Silvio Berlusconi era seduto al fianco di Adriano Galliani. A fianco dell’AD, oggi ci dobbiamo accontentare di vedere Gigi Marzullo. Ed anche per questo i risultati sono una logica conseguenza. Sic transit gloria mundi, dicevano duemila anni fa proprio a Roma, dove il Monza ha subito nove gol nelle ultime due trasferte. Facendomi rimpiangere i tempi delle tristi ma sempre dignitose retrocessioni del Monza di Giambelli… Paolo Corbetta