Questo non è più il Monza di Berlusconi: ripartiamo dalla nostra fede!

In principio furono le figurine, poi gli astucci regalati ai bambini e, infine, il ritorno del figliol prodigo Pessina, presentato poco prima della maglia celeste, ricordo della fondazione del nostro Calcio Monza.

Era l’origine di un Monza orgoglioso e vincente, finalmente emancipato dalla scomoda Milano e convinto a divenire patrimonio della Brianza e del brianzolo, capace di portare allo stadio molteplici generazioni, mano per mano. Guardandosi indietro vengono i brividi poiché, come cantava Lucio Battisti, oggi tutto questo non c’è più.