Da Seregno a Brazzaville: storia del tecnico della Brianza che ha cambiato il calcio in Congo
Fabrizio Cesana racconta a Corriere.it la sua missione per i giovani: 'Qui il calcio è passione e sacrificio, non solo tecnica'
Le giornate di Cesana iniziano presto: ‘Sveglia alle sei, allenamento alle sette e mezza per evitare il caldo, poi i ragazzi vanno a scuola. Il lavoro prosegue fino al pomeriggio con i più piccoli’. Il suo ruolo va oltre quello di un semplice allenatore: ‘Qui il mister è come il parroco di un oratorio, è amico, confessore, factotum’. La dedizione e la sensibilità di Cesana hanno portato risultati tangibili. Tra i traguardi più significativi, la storica qualificazione alla Coppa d’Africa e la finale al Torneo di Viareggio del 2023, dove il Brazzaville National Centre ha sfiorato la vittoria.
Fabrizio Cesana, il calcio come cultura. Ma l'Italia?
Per Cesana, il calcio è anche un mezzo per comprendere e rispettare la cultura locale: ‘Allenare qui richiede di conoscere il contesto e la storia del territorio. Solo così puoi essere accettato’. Questa apertura culturale si riflette anche nella gestione della squadra: ‘Ho detto ai miei collaboratori di studiare e aggiornarsi: un giorno tutto questo sarà loro’.
Nonostante l'amore per il Congo, Cesana non esclude un ritorno in Italia: ‘È casa mia. La mia qui è una missione a tempo’. Nel frattempo, continua a lavorare con la stessa passione che lo ha portato a lasciare tutto per un sogno.
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