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Due città, due squadre, un tecnico. Il filo che unisce Monza e Reggiana porta il nome di Alessandro Nesta. Un filo che sembrava promettere ambizioni, ma che a un anno di distanza potrebbe lasciare sul campo solo retrocessioni. La squadra granata, orfana del suo ex allenatore, naviga in acque pericolose in Serie B (è penultima a cinque punti dal fanalino di coda Cosenza); il Monza, che a Nesta ha affidato le chiavi della panchina dopo l’addio a Raffaele Palladino e il breve interregno di Salvatore Bocchetti, rischia il ritorno in cadetteria da ultimo in classifica (manca solo l'imprimatur dell'aritmetica). 

Ecco quindi una riflessione su coincidenze, responsabilità e il destino a volte ironico del calcio.