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Feltri non usa mezzi termini per esprimere la sua opinione sulla fama internazionale di alcuni piatti italiani: "Pizza e spaghetti al pomodoro? Tutte schifezze". Per il giornalista, il vero simbolo della cucina italiana sono i pizzoccheri valtellinesi (qui dove mangiare i migliori della Lombardia, qui il link al rinomato Albergo Fantello di Monza che prevede nel suo menu anche il famoso piatto), che ha scoperto negli anni Ottanta mentre era inviato in Valtellina per seguire l'alluvione.

Pizzoccheri

Un'alimentazione essenziale

Nonostante il libro sulla cucina, Feltri ammette di avere un rapporto piuttosto minimalista con il cibo. "Sono un inappetente, mangio solo per sostentamento", racconta, rivelando la sua dieta quotidiana: "Un uovo a mezzogiorno e uno la sera, mescolato con Marsala e bevuto. Poi un bicchiere di latte a pranzo e cena. Non mangio altro, né carne né pesce". Scelte legate anche a una visione precisa: "Il mare è pieno delle deiezioni degli 8 miliardi di persone che abitano la Terra, e i pesci vivono lì dentro. Perciò evito di mangiarli".

Un amore per gli animali (anche per i topi)

La carne, invece, Feltri la evita per ragioni etiche: "Non mi va di ammazzare gli animali. Li amo tutti, anche i topi". A questo proposito racconta un aneddoto curioso: "Anni fa, quando lavoravo al Corriere, rientravo tardi e trovai un topolino in sala da pranzo. Mi fece simpatia e gli diedi del formaggio. Per tre mesi tornò tutte le sere". Un legame con gli animali nato già in infanzia: "Mia nonna allevava coniglietti, mi piacevano molto. Ma ogni tanto ne ammazzava uno per mangiarlo. Una cosa disgustosa".

"Mangiare poco allunga la vita"

Feltri sostiene anche che la sua alimentazione ridotta sia un segreto di longevità: "Tutti i centenari mangiano poco, uno o due uova al giorno. Poi bevo un paio di caffè e qualche volta faccio l'aperitivo". E proprio l'aperitivo è un momento che non si fa mai mancare: "Mi piace lo spritz, lo prendo al 'Bar Basso'".

I ristoranti del cuore

Nonostante le abitudini spartane, Feltri apprezza la convivialità del ristorante. "Non importa cosa mangi, è un piacere stare a tavola con qualcuno. Organizzo sempre i miei appuntamenti nei ristoranti". Uno dei locali che frequenta abitualmente è "Il Baretto" di Milano, dove porta anche Alberto Stasi (proprio in questi giorni è stato riaperto il caso Chiara Poggi): "Lo invito a pranzo un paio di volte al mese".

Tra i ristoranti che Feltri ha amato di più ci sono "Da Vittorio" a Brusaporto, "Rigolo" a Milano e "La Tavernetta" di via Fatebenefratelli, dove andava spesso con Indro Montanelli. "Montanelli mangiava pochissimo, due spaghettini e via. Ma stare con lui era un piacere, non si dava arie ed era un vero signore".

La cucina di casa Feltri

Se lui si limita a un uovo e un bicchiere di latte, a casa Feltri la cucina non manca. "Merito di mia moglie Enoe, fa sughi eccellenti per i primi. Li assaggio sempre io, per dare il mio responso".