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Un gol, un nome e un coro. A Castellammare di Stabia, durante la partita di Serie B tra Juve Stabia e Cesena, il giovane Romano Floriani Mussolini ha segnato il suo primo gol tra i professionisti, scatenando l'entusiasmo dei tifosi. 

Ma la celebrazione, amplificata dallo speaker dello stadio, ha assunto contorni che vanno oltre il calcio: l'eco di quel cognome, urlato da migliaia di persone, non può essere ignorata. 

Tra talento sportivo e un'eredità storica che pesa, l’episodio solleva interrogativi su come la passione calcistica si intrecci con la memoria e i simboli.