Il Monza smantellato dopo la scomparsa di Berlusconi, una richiesta per Nesta
Il punto di Paolo Corbetta dopo il ko del Monza a Venezia

Crisi AC Monza e futuro in bilico
In cui, tanto per fare un esempio illustre, c’è un Presidente degli Stati Uniti che ha totalmente perso la trebisonda, oltre alla faccia. E, per restare in un ambito meno importante per le sorti dell’umanità, c’è un mondo del calcio in cui continua ad esserci qualche giocatore strapagato, che, già squalificato per le scommesse illegali negli anni scorsi, torna ai disonori della cronaca per la medesima ragione. Ludopatia o meno, fermateli! Perché queste sono quelle situazioni che tolgono credibilità allo sport italiano più popolare.
E consentono agli eredi di Berlusconi di dichiarare a ragion veduta che “il calcio è un mondo folle”. Chiudendo di conseguenza i rubinetti all’AC Monza, senza però pensare al danno d’immagine ed economico creato ad una società del loro gruppo che costituiva “un progetto ambizioso, ora smontato pezzo per pezzo dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi”. Parole non mie ma di Alessandro Nesta, dette ieri con ammirevole coraggio. E che mi fanno pensare che rimpianga fortemente il “sì” con cui lo scorso febbraio ha accettato di tornare sulla panchina del Monza dopo l’esonero di fine dicembre.

Monza, una richiesta ad Alessandro Nesta
Sia chiaro, Nesta ha evidenziato molti limiti tecnici e non è immune da responsabilità. Ma per la sua onestà intellettuale, gli chiedo di fare un passo enorme, anche dovesse andare contro la volontà societaria. Nelle ultime sei gare di campionato gli chiedo di schierare e testare solo i giocatori che possano essere utili al progetto serie B nella prossima stagione. Non ci faccia più vedere chi è in prestito, chi è a fine contratto, chi non è in grado di giocare con dignità. Largo soprattutto a qualche giovane della Primavera. Sono certo che da quel fronte non mancherebbe quella dignità che, a tutti i livelli, ha portato il Monza 24/25 ad un punto così basso, non solo in classifica.