Monza sulle note di Puccini: a quale prestigioso riconoscimento punta la città di Teodolinda
La missione del comitato del centenario: raccontare i due anni monzesi del grande compositore toscano, tra la nascita del figlio e l’ispirazione per i suoi capolavori
Monza verso il titolo di "Città pucciniana"
Monza punta a consolidare il suo legame con Giacomo Puccini, aspirando a ottenere il riconoscimento di "Città pucciniana". Questo ambizioso obiettivo è ora al centro degli sforzi del comitato monzese per le Celebrazioni Pucciniane, galvanizzato dal successo della rassegna organizzata quest'anno in occasione del centenario dalla morte del celebre compositore toscano.
Un anno di celebrazioni e grandi eventi
La rassegna ha proposto un ricco programma di eventi, tra cui conferenze, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, laboratori per bambini e, soprattutto, concerti. Tra questi spicca il concerto conclusivo del 29 novembre in Duomo, che ha attirato oltre 1200 spettatori. Questi appuntamenti hanno evidenziato l'importanza del legame tra Puccini e Monza, città che ospitò il compositore per quasi due anni e dove trovò ispirazione per alcuni dei suoi capolavori, tra cui La Bohème.
I due anni di Puccini a Monza
Puccini visse a Monza tra il 1886 e il 1887, in un piccolo appartamento di Borgo Milano 8 rosso (oggi Corso Milano 18), fuggendo dalla sua città natale, Lucca, insieme alla compagna Elvira e alla figlia di lei. Durante questo periodo nacque suo figlio Antonio, il 22 dicembre 1886, che fu battezzato nella parrocchia di San Biagio. In quelle stesse stanze, il maestro compose Edgar. Una targa commemorativa su Corso Milano ricorda oggi il suo soggiorno monzese.